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24 Apr [18:22]

L'editoriale - Formula Noia o Formula Spettacolo

L'editoriale di Massimo Costa

Diciamo la verità, ci hanno un po’ stufato coloro che dopo un Gran Premio non particolarmente eccitante, si lanciano nei soliti titoli: Formula Noia. Gli stessi titoli che si leggevano dieci anni orsono, venti anni fa e ancora prima. Salvo poi esaltarsi se in una gara combattuta, come in quella del Bahrain. La F.1, non essendo un monomarca per fortuna, ma una categoria che propone costruttori, offre un variegato panorama di monoposto e motorizzazioni. Ci può essere quindi l’anno della Mercedes che domina, della Red Bull che vince quattro titoli in fila, della Ferrari di Michael Schumacher dirompente, della Williams travolgente di Nigel Mansell, della McLaren devastante con Ayrton Senna e Alain Prost, eccetera.
La F.1 può scrivere un GP divertente e 15 giorni dopo un altro GP completamente differente e più noioso.

E’ la sua storia, la sua natura, nulla di più. Perché meravigliarsi ogni volta? Basta aprire i libri di storia per capire meglio che è questo il succo del campionato del mondo, solo che la rincorsa folle al business, all’audience, ha oggi esasperato il problema e anche le persone di comando come Bernie Ecclestone perdono la testa. Ricordiamo Gran Premi terribilmente soporiferi negli anni Settanta, con il primo che doppiava il terzo, così come negli anni Ottanta o Novanta dove magari il quinto classificato concludeva la corsa a due giri di distacco. Eppure di tanto in tanto qualcuno dice “quelle sì che erano gare”. Contenti e convinti loro. Ci sono poi gli snob, quelli che la F.1 fa sempre schifo ed esaltano altre inguardabili categorie… Come arginare il problema? Non c’è soluzione. La strada intrapresa è questa, la F.1 deve essere spettacolare in ogni momento, sennò a qualcuno viene il mal di testa.