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7 Gen [13:29]

La Red Bull non rispetta le regole dei costi
La FOTA si spacca e Hispania se ne va

C'era una regola, stipulata dalla FOTA (l'associazione dei team F.1) a inizio 2010, che aveva l'intento di calmierare le spese per il campionato conclusosi lo scorso novembre. Tra forniture esterne, investimenti nell'azienda e stipendi ai dipendenti, non si sarebbe dovuta superare una cifra attorno ai 100 milioni di euro. Ogni squadra aveva l'obbligo di rendere note le proprie spese, fatturazioni, alla FOTA. La Gazzetta dello Sport, rivela che il team campione del mondo, la Red Bull, quel tetto lo ha ampiamente superato arrivando a fatturare qualcosa come 160 milioni di euro, in pieno contrasto con gli accordi presi con gli altri team.

Nel regolamento FOTA 2010, era stato sottolineato che chi avesse sforato il budget, la stagione successiva avrebbe dovuto detrarre il surplus. Di fatto, Red Bull nel 2011 avrebbe l'obbligo di non superare i 40 milioni di euro di spese. Il problema è che il tetto del budget per il 2011 non è ancora stato concordato proprio a causa della Red Bull che sta facendo di tutto per minare l'unione in seno alla FOTA. Ecco dunque che coloro che si ergevano a grandi moralisti dello sport nell'episodio del gioco di squadra Ferrari a Hockenheim, dietro le quinte non rispettavano quegli accordi presi a inizio campionato per frenare i costi.

Un vero tradimento che si sta protraendo in questi giorni. Ovviamente, a sostegno della Red Bull c'è la Toro Rosso. Senza usare mezzi termini, la FOTA rischia di spaccarsi anche perché la Mercedes intende investire parecchio per il KERS mentre la Hispania è clamorosamente uscita dall'associazione in disaccordo con il comportamento dei top team. Una piccola crepa si dirà, ma è noto che spesso le piccole crepe finiscono per provocare grandi disastri. E la Hispania potrebbe essere solamente la prima, tra le dodici squadre F.1, a salutare la FOTA.

Di certo sorrideranno Bernie Ecclestone e l'ex presidente FIA Max Mosley, che hanno sempre criticato la formazione della FOTA ritenendo impossibile una sana unione tra chi poi in pista combatte per la vittoria. Avevano ragione, l'episodio, grave, della Red Bull è la chiara conferma che ognuno tende poi a farsi gli affari propri. Tra le difficoltà della FOTA, la mancanza della nomina del presidente che doveva subentrare a Martin Whitmarsh della McLaren. Era stato fatto il nome di Adam Parr (Williams), ma pare che Whitmarsh proseguirà a dirigere la FOTA.