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29 Mag [23:51]

Indianapolis, gara: vince Wheldon, Patrick quarta

Adesso Dan Wheldon se la dovrà vedere con il movimento femminista. Così non si fa. Non si può illudere la bella Danica Patrick fino a sette giri dal traguardo della 500 Miglia di Indianapolis e poi toglierle la vittoria. Non è da signori. E ancora peggio si sono comportati Vitor Meira e Bryan Herta che l'hanno buttata giù dal podio. Il sogno si stava per avverare. La fantastica Patrick, che ne aveva combinate un po' di tutti i colori innescando anche un incidente, era risorta come d'incanto e con baldanza dettava il ritmo. Era prima quando mancavano 26 giri al traguardo. Gli altri avevano rifornito e cambiato le gomme, lei no, lo aveva già fatto una ventina di passaggi prima quando era rientrata per avere causato un contatto in fase di ripartenza da una luce gialla. Patrick si era scomposta in accelerazione per evitare Lazier troppo incerto davanti a lei. Aveva così centrato il povero Enge e nella confusione Scheckter e Bucknum sono finiti a muro. Sorry sorry diceva la Patrick via radio, impietrita per quell'errore e consapevole di avere rovinato la propria gara. E invece non è stato così. Patrick dunque era prima. Al 185° giro precedeva Herta e Wheldon. Dopo due tornate, Matsuura ha sbattuto, ma un attimo prima dell'accensione delle luci gialle, Wheldon, liberatosi di Herta, aveva superato davanti ai box la Patrick. Al 190° giro, il restart. Danica come una pantera si è avventata su Wheldon e lo ha passato. L'inglese ci è rimasto male, ma non ha risposto subito. Ha atteso sornione tre giri, poi ha attaccato. Era nettamente più veloce e Patrick doveva anche fare i conti con il carburante. Wheldon è così divenuto primo involandosi verso il quarto successo su cinque gare Indycar. L'inglese a fine gara ha pianto per l'emozione. La 500 Miglia è sempre la 500 Miglia. Non solo: l'ultimo suo connazionale a vincere a Indianapolis è stato Graham Hill nel 1966. Un evento storico che manderà certamente in delirio la Gran Bretagna che ancora non apprezza e non conosce bene il suo suddito Wheldon.
Dietro, Patrick non ha resistito a Meira e a Herta giungendo quarta. La gara si è conclusa in regime di luci gialle perché Bourdais, quinto, ha colpito il muro. Peccato. Per Bourdais ma soprattutto per la Patrick che ha veramente rischiato di entrare nella storia anche se il quarto posto a Indianapolis per una pilota-donna è già un risultato eccezionale.
Per gran parte della corsa, il primo posto se lo sono scambiato in continuazione Kanaan e Hornish. Un gran duello il loro. Ma Hornish è andato contro il muro al 146° giro quando era scivolato sesto dopo un pit-stop e Kanaan non aveva più lo spunto iniziale ed ha concluso ottavo. Fantastico il quinto posto di Buddy Lazier, rientrato per la 500 Miglia. Con la terza vettura del team Panther si è messo dietro i compagni Tomas Scheckter e Tomas Enge risultando nettamente più veloce di loro. Cosa che fa pensare. A muro è finito anche Junqueira, al 76° giro. Non è certo andata bene per i dominatori della Champ Car (Junqueira e Bourdais appunto) questa uscita nel mondo della Indycar. Anche se il francese ha convinto molto di più del brasiliano.

Max Shore

L'ordine di arrivo, domenica 29 maggio 2005

1 - Dan Wheldon (Dallara-Honda) - Andretti/Green - 200 giri
2 - Vitor Meira (Panoz-Honda) - Rahal - a 0”130
3 - Bryan Herta (Dallara-Honda) - Andretti/Green - a 0”206
4 - Danica Patrick (Panoz-Honda) - Rahal - a 4”551
5 - Buddy Lazier (Dallara-Chevrolet) - Panther - a 4”804
6 - Dario Franchitti (Dallara-Honda) - Andretti/Green - a 5”145
7 - Scott Sharp (Panoz-Honda) - Fernandez - a 5”579
8 - Tony Kanaan (Dallara-Honda) - Andretti/Green - a 6”352;
9 - Helio Castroneves (Dallara-Toyota) - Penske - a 7”768;
10 - Ryan Briscoe (Panoz-Toyota) - Ganassi - a 1 giro;
11 - Ed Carpenter (Dallara-Toyota) - Vision - a 1 giro;
12 - Sebastien Bourdais (Panoz-Honda) - Newman/Haas - a 2 giri;
13 - Alex Barron (Dallara-Toyota) Cheever - a 3 giri;
14 - Adrian Fernandez (Panoz-Honda) - Nunn/Fernandez - a 3 giri
15 - Felipe Giaffone (Panoz-Toyota) - Foyt - a 6 giri
16 - Jacques Lazier (Panoz-Toyota) - Playa - a 16 giri

Ritirati
14° giro - Larry Foyt - incidente
47° giro - Jimmy Kite - prob. meccanici
47° giro - Marty Roth - prob. meccanici
76° giro - Bruno Junqueira - incidente
82° giro - Darren Manning - prob. meccanici
84° giro - Anthony Foyt - prob. meccanici
92° giro - Jeff Ward - prob. meccanici
92° giro - Kenny Brack - prob. meccanici
112° giro - Richie Hearn - incidente
113° giro - Scott Dixon - incidente
146° giro - Sam Hornish - incidente
150° giro - Jeff Bucknum - incidente
153° giro - Patrick Carpentier - prob. meccanici
154° giro - Tomas Scheckter - incidente
155° giro - Tomas Enge - incidente
167° giro - Roger Yasukawa - prob. meccanici
186° giro - Kousuke Matsuura - incidente