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3 Mag [22:45]

Spa - Gara
La Toyota ci ha preso gusto

Massimo Costa

E adesso la Toyota fa proprio paura. Quella di Silverstone non era stata una vittoria occasionale, e del resto lo si era ben intuito, ma solo l'inizio di una stagione che per il marchio giapponese potrebbe rivelarsi trionfale proprio nell'anno più difficile, quello del grande confronto non solo con la solita Audi e con la nuova arrivata Porsche, e quello della nuova sfida tecnologica. La TS040 ha vinto anche a Spa e con lo stesso equipaggio con cui ha conquistato la Gran Bretagna: Anthony Davidson, Nicolas Lapierre, Sebastien Buemi.

Un successo meritato quello della Toyota (adottava un pacchetto aerodinamico stile Le Mans), che nella prima parte di gara ha impostato la corsa come... un gatto che attende di mangiare la propria preda, ovvero la Porsche. Neel Jani, partito dalla pole, ha condotto fieramente nella prima parte di gara finché al pit-stop Buemi non ha cambiato le gomme e non ha lasciato il volante, a differenza dei rivali tedeschi. Marc Lieb infatti, è subentrato a Jani, ed è entrato in pista con pneumatici freschi. Buemi ha quindi fatto la differenza creando un gap che Lieb non è più riuscito a colmare.

Successivamente, Romain Dumas, entrato nell'abitacolo per Lieb, ha accusato problemi al sistema ibrido lasciando campo libero alla Toyota. Che ha festeggiato anche il terzo posto di Stephane Sarrazin, Kazuki Nakajima e Alex Wurz. L'altra Porsche 919 si è fermata ai box dopo neanche 30' con Timo Bernhard alla guida perdendo almeno un minuto e uscendo fin da subito da ogni discorso per il podio per il disappunto di Mark Webber e Brendon Hartley, poi precipitati a 23 giri dalla Toyota. L'Audi ha recitato il ruolo di inseguitrice cercando di approfittare dei guai altrui. Cosa inusuale per la Casa che ha dominato l'endurance degli ultimi anni. Stranamente, la R18 adottando un assetto per il circuito di Spa, ha sofferto le Toyota versione Le Mans mentre la R18 appositamente in versione per la 24 Ore francese, è stata decisamente lontana dalle TS040 e anche dalle 919.

Il secondo posto per il team Joest conquistato da Loic Duval, Lucas Di Grassi e Tom Kristensen è certamente positivo per il morale dopo la debacle di Silverstone, con le due R18 ritirate per incidenti dovuti ad azzardi non da Audi. A Spa tutte e tre i prototipi hanno visto il traguardo, con Marcel Fassler, Benoit Treluyer e Andre Lotterer quinti a 1 giro non senza noie elettroniche mentre Marco Bonanomi e Filipe Albuquerque hanno chiuso sesti, ma a 2 giri. Il vincitore Davidson, a fine gara si è detto sorpreso della mancanza di competitività delle Audi, ma sottolineava anche che lo squadrone di Wolfgang Ullrich non è mai da sottovalutare e la teme fortemente per quello che è l'avvenimento principe dell'endurance, la 24 Ore di Le Mans.

La nuovissima Rebellion R One-Toyota ha avuto il merito di concludere la 6 Ore. Nicolas Prost, Nick Heidfeld e Mathias Beche hanno terminato al settimo posto, ma... a 10 giri dalla Toyota. La classe LMP2 ha registrato la vittoria della Morgan-Nissan del team G Drive condotta da Roman Rusinov, Olivier Pla e Julien Canal, già vincitori a Silverstone. Nella classe GT grande gioia per la AF Corse che ha vinto con gli incredibili Gianmaria Bruni e Toni Vilander, protagonisti di una corsa sensazionale dopo un avvio non facile. Bruni sul traguardo ha preceduto, in tranquillità, la Porsche Manthey (appesantita di 25 kg per la vittoria di Silverstone) di uno straordinario Patrick Pilet che proprio negli ultimissimi chilometri ha indotto all'errore Davide Rigon, con l'altra Ferrari AF Corse. Niente da fare per le Aston Martin, quarta e quinta dopo un avvio minaccioso. Nella classe GTE Am, bella vittoria per Cioci-Venturi-Perez Companc.

Sabato 3 maggio 2014, gara

1 - Davidson-Lapierre-Buemi (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 171 giri 6.01'31"675
2 - Di Grassi-Duval-Kristensen (Audi R18 e-tron) - Audi - 1'13"926
3 - Wurz-Sarrazin-Nakajima (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 1'20"861
4 - Dumas-Jani-Lieb (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 1 giro
5 - Fassler-Lotterer-Treluyer (Audi R18 e-tron) - Audi - 1 giro
6 - Albuquerque-Bonanomi (Audi R18 e-tron) - Audi - 2 giri
7 - Prost-Heidfeld-Beche (Rebellion R One-Toyota) - Rebellion - 10 giri
8 - Rusinov-Pla-Canal (Morgan-Nissan) - G Drive - 11 giri - 1° LMP2
9 - Dolan-Tincknell-Gené (Zytek Z11SN-Nissan) - Jota - 11 giri
10 - Howson-Bradley-Imperatori (Oreca-Nissan) - KCMG - 12 giri
11 - Ladygin-Shaitar-Ladygin (Oreca-Nissan) - SMP - 13 giri
12 - Zlobin-Minassian-Mediani (Oreca-Nissan) - SMP - 13 giri
13 - Bruni-Vilander (Ferrari 458) - AF Corse - 19 giri - 1° GTE Pro
14 - Pilet-Bergmeister (Porsche 911) - Manthey - 20 giri
15 - Rigon-Calado (Ferrari 458) - AF Corse - 20 giri
16 - Turner-Mucke-Senna (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 20 giri
17 - MacDowall-O'Young-Rees (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 21 giri
18 - PerezCompanc-Cioci-Venturi (Ferrari 458) - AF Corse - 22 giri - 1° GTE Am
19 - Poulsen-Hansson-Stanaway (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 22 giri
20 - Dalla Lana-Lamy-Nygaard (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 22 giri
LP Racing