ZIONE CONTINUA»
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P
AOLO
C
OLONI
È IL TEAM MANAGER DELL
’
OMONIMA E STORICA SQUADRA CHE NELLA STAGIONE
2011
SI È CONTRADDISTINTA COME MIGLIOR COMPAGINE ITALIANA IN
GP2,
CATEGORIA NELLA QUALE
È PRESENTE FIN DAL
2005. D
AL
28
FEBBRAIO ALL
'1
MARZO A
J
EREZ SONO IN PROGRAMMA
I TEST COLLETTIVI DELLA SERIE IN VISTA DELLA PROSSIMA STAGIONE
. L'
OCCASIONE GIUSTA PER PARLARE
CON
C
OLONI
,
CHE QUEST
'
ANNO SARÀ PRESENTE SULLA GRIGLIA CON
S
TEFANO
C
OLETTI E
F
ABIO
O
NIDI
,
DEL SUO RAPPORTO
CON LA
D
ALLARA
A
UTOMOBILI
Coloni, come valuta un’azienda come
Dallara nel panorama nazionale ed
internazionale del motorsport?
“Il curriculum e i premi che ricevono
parlano per loro. Sono presenti in ogni
parte del mondo, in modo capillare, dalle
piccole formule addestrative alle grandi
serie come IRL e GP2. Il loro maggior
bacino di utenza è stato la Formula 3, ma
sono stati in grado di creare una vettura
come la GP3 che si è inserita come scala
intermedia per la GP2. Riescono sempre
ad essere innovativi ogni volta che
presentano una vettura, restando al passo
con gli aggiornamenti tecnologici”.
Come avete vissuto il passaggio dalla
vecchia F.3000 con Lola, alle nuove
Dallara GP2?
“Le squadre l’hanno affrontata molto
bene. Era, già la prima Dallara, una
vettura molto sofisticata, con solo una
differenza che stava nel riscaldamento
del propulsore, dato un differente
fornitore”.
Per questo la Dallara ha rappresentato
un’evoluzione in questo senso?
“Inizialmente c’è stato il passaggio ai freni
in carbonio, e successivamente un nuovo
cambio molto sofisticato da parte di
Mecachrome, che aveva dato qualche
problema, ma che è stato poi risolto. La
Dallara è sempre stata una vettura molto
semplice, ma allo stesso tempo molto
veloce”.
La Coloni Motorsport organizza un
campionato Auto GP. In che contesto si
pone nella carriera formativa di un
pilota? Come abitua i ragazzi alla GP2?
Che differenze ci sono con la Dallara GP2,
e quali punti in comune invece?
“Sportivamente il campionato Auto GP
prepara alla GP2 perché inserisce il pit-
stop e offre la possibilità ai piloti di girare
molto e avere gare lunghe. È una serie
complementare alla GP2, non certo di
opposizione, che forma i piloti giovani ad
usare una vettura in un certo senso
similare. A Barcellona avevamo due soli
secondi di differenza, ma è ugualmente
una macchina pesante da guidare ed
entrambe non hanno servosterzo. Solo in
questo la Formula 1 differisce dagli altri
campionati, fornendo questo aiuto
tecnico”.
Massimo Costa