Page 5 - Dallara_ITA

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La F.1 e il motomondiale sono alle prese
con una ristrutturazione indotta dalla crisi
economica globale. Come vede, in
generale, il futuro del motorsport?
“Credo che se non ripensiamo il modello
che è dietro il motorsport, avremo crisi
sempre più forti.
Il motorsport deve essere più vicino alle
nuove generazioni e più vicino alla vita di
tutti i giorni, di modo che sia visto come
un centro di ricerca per il motorismo ed
un elemento di divertimento.
Occorre essere attenti agli strumenti che le
nuove generazioni prediligono, come i
social network, l’elettronica, i videogiochi,
perché oggi nessuno accetta più di essere
solo spettatore, ma vuole anche interagire.
Per questo il motorsport deve avere
ricadute concrete, suscitando l’interesse
del grande pubblico e attirando
investimenti da parte dei grandi
produttori”.
La Dallara fa molto anche per sostenere
la crescita di nuovi piloti italiani. L’Italia
delle corse potrebbe fare di più?
“Per definizione dovremmo fare tutti di
più, visto il numero di piloti italiani che
sono nelle massime formule. Abbiamo
talenti, potenzialità, condizioni: sta a noi
tutti insieme cercare di portare l’Italia al
livello che le spetta”.
Tornando all’organizzazione interna,
Dallara è una delle poche aziende
italiane in crescita, che sta assumendo
in periodi di crisi e lo fa soprattutto
attraverso le università ed i giovani
laureati. L’intenzione è continuare
con questa strategia?
Quali sono le iniziative per far crescere i
giovani in azienda?
“Sì, la nostra strategia viene confermata.
La crescita dell’azienda passerà attraverso
giovani neo-laureati, perché in qualche
modo siamo anche una scuola del
motorsport. Abbiamo una gran voglia di
istituzionalizzare questo concetto di
scuola: l’obiettivo è di mettere a
disposizione di questi giovani un ambiente
di lavoro stimolante, dando loro gli
strumenti (simulatore, galleria del vento,
CFD, FEM…) per provare le loro idee
innovative e la possibilità di sbagliare in
modo controllato, aiutandoli così a
crescere ed imparare”.
Se dovesse indicare le tre priorità
della Dallara per il futuro,
quali sceglierebbe?
“La prima, mantenere gli investimenti
nelle nostre tre aree di sviluppo: la
progettazione e produzione usando
compositi in fibra di carbonio,
l’aerodinamica e la simulazione della
dinamica del veicolo attraverso i
computer.
La seconda, migliorare sempre più la
nostra efficienza interna, in modo da
ridurre i costi verso i nostri clienti.
La terza, continuare gli investimenti in
persone, perché questo è il nostro vero
differenziale. Come diceva Thomas Watson
(storico CEO di IBM, ndr), “un’azienda è
straordinaria solo se ha persone
straordinarie”.
Alessandro Santini
“La crescita dell’azienda passerà attraverso giovani
neo-laureati, perché in qualche modo siamo anche una scuola
del motorsport. Abbiamo una gran voglia
di istituzionalizzare questo concetto di scuola”