Fastlane Magazine - page 17

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Salgono alla ribalta quando qualche
concorrente viene squalificato perchè la
suamonoposto non è conforme al
regolamento. Se invece tutto fila per il
verso giusto, e succede praticamente
sempre, il lavoro dei commissari tecnici
passa sotto silenzio. Difficile che
vengano nominati dai media nell'ambito
di un fine settimana di gara. Eppure loro
sono fra le persone più importanti di
tutto il campionato. Quelle che
decidono se unamacchina rispetta il
regolamento, che abbia tutte le parti di
sicurezza in linea con i severi standard
imposti dalla Federazione Internazionale
e che nel fine settimana di gara resti
sempre nei binari della regolarità. Nella
Formula Renault 2.0 ALPS sono tre:
JoséGarrido, Reinhold Turati e Delio
Fava. Tre personaggi con storie diverse,
ma che sanno armonizzarsi alla
perfezione per risolvere tutte le
questioni che tipicamente possono
nascere in un fine settimana di gare.
Oltre che nell'ALPS lavorano anche per
Renault Sport Technologies e questo
contribuisce amigliorare le sinergie fra
le due serie con continui scambi di
informazioni. “Il nostro lavoro – spiega
JosèGarrido – inizia dopo la prima
sessione di prove libere e prima delle
qualifiche quando controlliamo che le
monoposto rispondano a tutti i requisiti
di sicurezza. Verifichiamo particolari
come le cinture di sicurezza, il loro stato
e la loro omologazione. Oppure gli
estintori, lo stato della carica, la data di
scadenza e che l'impianto elettrico per
farli funzionare sia attivo. Così come
osserviamo il funzionamento della luce
di sicurezza posteriore. Nelle prove
libere controlliamo anche che i
pneumatici siano conformi a quelli
registrati. Un lavoro che ripetiamo
anche in griglia di partenza dove
guardiamo che nessuno faccia
rabbocchi di benzina”.
Concluse le qualifiche invece è previsto
un altro tipo di lavoro: “Dopo le prove
cronometrate controlliamo che le
vetture siano in linea con i regolamenti
tecnici – dice Delio Fava - Peso, altezza
da terra, misura delle ali emolti altri
particolari. Dopo la gara invece,
smontiamo letteralmente lemacchine
per fare tutti i controlli. Generalmente
facciamo le tre vetture del podio più un
altramonoposto scelta a caso”.
Per ogni evento ci sono dai dieci a
quindici controlli perciò tutto è tenuto
sotto controllo inmaniera scrupolosa:
“E' un lavoro necessario soprattutto ai
team - prosegue Fava - In questo
modo sanno che quella chemettono in
pista è una vettura conforme in tutto e
per tutto a quanto richiesto. C'è da dire
che le squadre sonomolto
collaborative. Chiedono, si informano e
noi diamo loro le risposte. Devo inoltre
sottolineare che nessuno cerca di fare il
furbo. Sanno che i controlli sono tanti e
capillari e che sono uguali per tutti
senza distinzione. Quindi notiamo uno
spirito collaborativo emi fa piacere
sottolineare che lo scorso annomolti
team ci hanno ringraziato per il lavoro
fatto e che ha garantito lamassima
trasparenza”. Con un regolamento
uguale a quello dell'Eurocup è naturale
che ci sia uno scambio di informazioni
fra le due serie, necessario per far si
che entrambe possano continuare a
mantenere un livellomolto alto. “Ogni
informazione viene condivisa con
Renault Sport - chiude Reinhold Turati -
così che più dati vengono raccolti
minori sono i dubbi. E' un lavoromolto
importante che consente di avere tutto
sotto controllo nellamaniera più
corretta”. Un lavoro prezioso
riconosciuto anche dalla Casamadre
visto che il team di commissari
dell'ALPS è quello che in proporzione è
riuscito ad effettuare più controlli. Un
primato non da poco.
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