International Rally Cup

11 gara. Poi una volta che iniziano a conoscerti ti chiamano e così ti trovi sempre più coinvolto”. - Avevi già disputato l’International Rally Cup – Pirelli? “Sì, tre anni con Nicoli. Poi ho corso con Logagnani, ancora Bernardelli, Ferrarotti, Tosi, Sassi e Penserini oltre a qualche gara sporadica senza essere iscritti alla serie”. - Cosa pensi dell'IRCup? “Mi piace molto e c’è una bella atmosfera. Le gare sono tutte molto belle, anche quelle che si sono avvicendate nel campionato come il Prealpi Orobiche e anche il Bassano che ho disputato due volte. Quelle che mi piacciono maggiormente e che conosco veramente bene sono le due classiche della serie, il Taro e il Casentino, bellissime. Quest’anno per problemi di lavoro del pilota non abbiamo potuto disputare il Piancavallo, ma le altre le abbiamo fatte tutte e chiuderemo con il Bassano”. - Che altri campionati hai disputato? “Nel 2018 con Santini abbiamo disputato il Cir, con una Skoda della Trico WRT e quest’anno stiamo disputando anche il campionato asfalto sempre con una Skoda”. - Hai disputato qualche gara come pilota? “Sì, una nel 1997: mi serviva per la licenza. Era Predappio e ho corso con una Delta Gruppo A ex Kankkunen: una notevole esperienza. Comunque dovo dire che mi piace di più 'navigare', pur se ho già in piedi qualche cosa e nel giro di un paio di anni farò qualche altra gara stringendo fra le mani un volante e non un quaderno”. - Il tuo sogno nel cassetto? “Beh come un po’ tutti quelli che corrono è gareggiare nel Mondiale, ma rimarrà un sogno. Magari, chissà, riuscirò a partecipare a uno o due rally iridati: sono stato molto vicino a correre in Finlandia, ma alla fine non se n’è fatto nulla. Però non desisto e allora chissà: magari proprio in Finlandia o in Argentina...”. - A Bedonia prima e a Bibbiena poi hai fato vedere di essere anche un bravo cantante... “Ho fatto scuola di musica, ma non è andata a buon fine, mi avevano assegnato uno strumento che non mi piaceva, il violoncello, per cui ho lasciato perdere. Con degli amici abbiamo messo su un piccolo gruppo e abbiamo addirittura fatto delle tournée sia in Italia, sia all'estero. Pensa che siamo andati anche in Brasile, grazie al nostro parroco che ci aveva organizzato la cosa. È stata una bella esperienza. Suonavamo anche a feste e matrimoni, insomma di serate ne venivano fuori tante. Ora abbiamo smesso o per lo meno rallentato molto. Ho una famiglia e tra lavoro, corse e serate musicali di tempo ne rimane poco, per cui ho dovuto rallentare e dare tempo anche alla mia famiglia”.

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