Tatuus iMagazine

18 By Mattia Tremolada Partiamo dal principio: come è nata l’idea di candidare la WSK per organizzare il campionato italiano di Formula 4 e la conseguente scelta di puntare sui telai Tatuus? “Dopo tanti anni trascorsi nei kartodromi, ascoltando i piloti parlare del proprio futuro nelle formule, abbiamo iniziato a pensare di organizzare una nostra serie. Poco tempo dopo la FIA ha lanciato la Formula 4 e ci è sembrata subito la categoria ideale per noi. A quel punto ho mandato la nostra candidatura ufficiale alla federazione italiana, abbiamo vinto il concorso e siamo diventati gli organizzatori del campionato. Per noi si trattava di una sfida personale, per capire se avessimo la stoffa per stare nel paddock di un autodromo. Il primo periodo di apprendimento non è stato facile, ma molto costruttivo. Il passo successivo è stato creare un concorso per scegliere il fornitore delle monoposto. Il bando è stato vinto da Tatuus e per noi è stata una gran fortuna. Abbiamo infatti avuto l’occasione di lavorare con uno dei migliori costruttori in assoluto di vetture formula. La macchina è stata perfetta fin dalla prima stagione e ad oggi ha un’affidabilità invidiabile che ci ha permesso di avere ben trenta vetture al via”. Quindi la decisione di continuare ad accompagnare i giovani piloti nel percorso verso la F1 con la Formula Regional European. “È stato un passo naturale. Come abbiamo sentito l’esigenza di salire dal kart alla Formula 4, così i abbiamo ritenuto necessario continuare a crescere con la Formula Regional. Ci siamo accorti che i piloti che uscivano dalla F4 avevano bisogno di un anello di congiunzione con la F3 internazionale, che ha budget e cavalleria molto maggiori. Abbiamo quindi creato un tassello intermedio, importante per calmierare i vari step e traghettare i ragazzi verso le formule maggiori con meno violenza”. Il debutto della Formula Regional però non è stato dei più facili. Ritiene che una volta che la David Schumacher con Marcos Siebert Alexandre Bardinon De Donno con Jean Todt

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