Tatuus iMagazine
28 De Gobbi, quale è il bilancio di queste prima due stagioni della F.3 Asian e della collaborazione con Tatuus e Autotecnica? «Ci stiamo avvicinando alla fine della seconda stagione in Asia con la nuova vettura F3R Tatuus-Autotecnica; sono passati poco più di 12 mesi dalla prima gara di Sepang del luglio 2018 e in un tempo ristretto siamo riusciti a mettere assieme già due campionati ed una Winter Series; un numero di eventi e chilometri che nessuna altra Serie a livello mondiale ha prodotto con lo stesso tipo di vettura. Penso che per noi come organizzatori, e Tatuus e Autotecnica Motori come costruttori, l'Asia sia stato un importante test per mettere alla prova una vettura che si è dimostrata pienamente all’altezza. I dati raccolti in Asia sono stati fondamentali per lo sviluppo e perfezionamento della monoposto che, come abbiamo potuto vedere, è diventata il punto di riferimento a livello mondiale per il segmento F3 Regional. Il fatto che la vettura F318 prodotta da Tatuus sia la più venduta a livello mondiale significa che abbiamo fatto la giusta scelta, e questo è un fattore importante per il successo di una serie; è facile scegliere la macchina più venduta quando è già sul mercato, più difficile e rischioso farlo quando si è i primi a partire. Quindi un grande soddisfazione per noi e penso anche per tutto il gruppo Tatuus; una sfida vinta da entrambi. La F3AC da subito ha raccolto le attenzioni degli addetti ai lavori, abbiamo avuto numeri importanti sulle presenze considerando il periodo delicato di passaggio che sta vivendo il segmento della F3. La serie ha una base solida di team che vi hanno aderito e che garantiscono un costante supporto così come l'interesse dei piloti a gareggiare in Asia. Segno che l'Asia raccoglie attenzioni per il tipo di piste su cui si va a gareggiare, per il fatto di essere in una regione che offre una vetrina importante per aziende e sponsor e, fattore importante, il budget che risulta molto inferiore rispetto alle corrispondenti serie Europee. Piloti e team sono ben consci dei limiti della F3AC soprattutto a causa delle limitazioni logistiche, di distanze e condizioni climatiche che non sono paragonabli con altri campionati. Nonostante questo bisogna dire che i team stanno svolgendo un gran lavoro per avere sempre delle vetture ben preparate e che Tatuus e Autotecnica ci stanno seguendo con particolare attenzione perché hanno capito le differenti condizioni di lavoro e di manutenzione a cui vanno incontro le vetture. Come organizzatore abbiamo fatto uno sforzo enorme per mettere team e piloti a proprio agio offrendo una piattaforma che cerca di massimizzare tutti gli aspetti che vanno dalla presentazione della serie, opportunità di ottenere punti Super Licenza e copertura mediatica ma soprattutto minimizzare il budget. Siamo veramente sorpresi dal numero dei fans ed appassionati che seguono le gare del F3AC con punte anche di 2 milioni di contatti durante il Week end di gara». Quale ritiene si sia dimostrato il punto forte della categoria, e quale il settore su cui lavorare si più? «Il 2019 è stato l'anno in cui il nuovo concetto di F3 voluto dalla FIA è entrato pienamente in funzione; ci vorrà probabilmente ancora una stagione per avere una uniformità nei vari continenti ma già adesso si puo vedere che il concetto di F3 Regional è la giusta direzione per il futuro delle categorie propedeutiche. Con cinque Serie partite tra il 2018 e 2019 usando il concetto F3R e con almeno altre due serie in partenza nel 2020 si ha un chiaro segnale che la direzione del
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