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6 Anche l’esperienza americana sta procedendo a pieno regime… «Sì, negli Usa le vetture funzionano bene. Sono stato a St. Petersburg anche per presentare l’amministratore delegato del nostro gruppo Giovanni Delfino a Dan Anderson e al distributore americano Karl Haas, tutti si sono dichiarati molto soddisfatti del nostro lavoro. È il terzo anno della USF 2000 e il secondo della Pro Mazda, che ora si chiama Indy Pro 2000. Essere presenti nei principali campionati entry level in America, insieme a Dallara che è fornitore di IndyCar e Indy Lights, è importante per Tatuus. Come costruttore poi dovrei essere imparziale, ma è bello vedere un team italiano come RP Motorsport che ha creduto nel progetto americano e sta facendo bene. Non è facile, noi l’abbiamo provato facendo correre un team nel 1996. Adeguarsi al concetto delle gare americane, fra ovali, cambi e assetti diversi è una sfida». Quali sono le nuove sfide all’orizzonte? «Come è noto la Fia posticipato ha nuova Formula 4 al 2021, stiamo lavorando da tempo alla nuova vettura ma siamo ancora lontani. Ora una parte delle nostre risorse è concentrata sul futuro, ma l’obiettivo prioritario al momento è seguire al meglio tutti i vari campionati, che non sono pochi: le serie nazionali della F.4, la F.3 Regional, le Toyota Racing Series, la British F.3 di Palmer che ha deciso di continuare con la stessa vettura, approntando un kit di aggiornamento per il 2020 su cui stiamo già discutendo. E poi ci sono gli Usa. Insomma, siamo in ballo con 3-4 categorie ogni weekend, e sulle piste di tutto il mondo. Dobbiamo essere pronti a fornire con tutta l’assistenza necessaria, e tranne la F.4 italiana si tratta di campionati dislocati davvero ovunque sul pianeta. Il personale sia nostro sia di Autotecnica Motori viaggia in continuazione, da Imola al Nurburgring, dall’Ungheria a Laguna Seca». C’è una ricetta segreta per avere successo in così tanti contesti? «Mantenere l’elasticità delle piccole realtà, anche quando sei animato da grande professionalità. Come poi è tipico della nostra realtà italiana, e come noi ben sappiamo visto che i nostri fornitori per la maggior parte sono italiani». Eduardo Barrichello USF 2000 Una parte delle nostre risorse è concentrata sul futuro, ma l’obiettivo prioritario al momento è seguire al meglio tutti i campionati, che non sono pochi: le serie nazionali della F.4, la F.3 Regional, le Toyota Racing Series, la British F.3 di Palmer che ha deciso di continuare con la stessa vettura, approntando un kit di aggiornamento per il 2020 su cui stiamo già discutendo. E poi ci sono gli Usa...

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