Tatuus iMagazine

28 by Marco Cortesi Mentre le ruote scoperte a stelle e strisce sembrano in crescita sia in termini di attenzione mediatica, sia di partecipazione complessiva, con l'acquisizione dello Speedway e dell'IndyCar da parte di Roger Penske a dare ancor più prospettive, i campionati USF2000 e Indy Pro 2000 restano il cuore e l'anima della scala che si propone di portare i giovani piloti alla categoria regina. Grazie alle tante ottime performance di quest'anno, c'è ancora margine per nuove scoperte e le vetture costruite da Tatuus rimangono un pilastro per una generazione di aspiranti professionisti. Nella stagione appena conclusa, entrambi i campionati hanno regalato molte emozioni con epiloghi spettacolari. Proveniente dall'Ohio, Braden Eves si è rivelato uno dei più sorprendenti protagonisti in USF2000. Il ventenne rookie ha avuto un inizio clamoroso, vincendo le prime quattro manche dell'anno tra St. Petersburg e Indianapolis. A quel punto però, il favorito della vigilia Hunter McElrea ha cominciato la sua ripresa. Il ventenne neozelandese, schieratosi con la "borsa di studio" Mazda, ha reagito riprendendo la vetta prima della finalissima di Laguna Seca, trasformatasi in una battaglia all'ultimo respiro. In gara 2 sulla pista californiana, Eves ha fatto del suo meglio nel momento decisivo, conquistando una vittoria straordinaria, mentre McElrea non è andato oltre al settimo posto. Anche il danese Christian Rasmussen, che ha conquistato tre vittorie, ha impressionato gli addetti ai lavori prevalendo sull'americano Colin Kaminsky a pari punti per il terzo posto. Laguna Seca ha portato anche un buon quinto posto il gara per il figlio d'arte Eduardo Barrichello, che ha fatto progressi questa stagione e ora è pronto per un anno decisivo. D'altra parte, il campione Eves beneficerà della borsa di studio della categoria, che lo porterà all'Indy Pro 2000. Potrà così scalare il secondo gradino della Road To Indy. Dopo la sua introduzione nel 2018, la Tatuus PM-18 si è dimostrata veloce e affidabile nella categoria superiore. La serie è stata vinta da Kyle Kirkwood, straordinario protagonista di una rimonta a suon di vittorie a ripetizione. Dopo un avvio complicato, il campione in carica della USF2000 ha segnato nove affermazioni nelle ultime 11 gare dell'anno, di cui sette consecutive. Tornato al comando della serie, a Laguna Seca Kirkwood ha avuto la meglio per due soli punti. Dopo aver vinto gara 1, è stato messo fuori combattimento da un contatto al via di gara 2 mentre lo svedese Rasmus Lindh, il suo contendente più pericoloso, andava a vincere. Fortunatamente per Kirkwood, a quel punto aveva solo bisogno di vedere la bandiera verde per ottenere matematicamente il titolo. Mentre in USF2000 a primeggiare è stata una delle squadre più "classiche" della serie, Cape Motorsport, a schierare Kirkwood è stata la compagine italiana RP Motorsport, al suo secondo anno nella serie. Tuttavia, il titolo team è stato portato a casa dallo Juncos Racing, che si è affidato a Lindh e al quarto classificato Sting Ray Robb. Il canadese Parker Thompson ha conquistato il terzo posto. Buone prestazioni anche per Danial Frost, da Singapore, che aveva solo 17 anni all'inizio della stagione ma ha marcato due vittorie. Da notare che i primi campioni USF2000 e Indy Pro 2000 dell'era Tatuus, Oliver Askew e Rinus Veekay, passeranno all'IndyCar full-time nel 2020, con Kirkwood già nel mirino dei top-team in ottica 2021. Kyle Kirkwood

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