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by Mattia Tremolada D a diversi anni ormai la Formula 4 Italia è il campionato di riferimento per i piloti che vogliono fare il salto dal kart alle monoposto. Con Luca De Donno, a capo di WSK, siamo andati a scoprire i segreti dietro il successo della serie, ormai pronta ad accogliere la seconda generazione di vetture di F4. “Siamo molto contenti di aver chiuso la stagione in crescendo con ben 33 macchine al via dell’ultimo appuntamento. Questo dimostra che il campionato è in forma, ha i numeri, ma anche tanta qualità. Ci sono infatti diverse nazioni rappresentate e numerosi piloti che approdano in monoposto dopo essere anche stati professionisti nel karting. La soddisfazione è doppia se considerando la situazione in cui ci siamo ritrovati ad aprile, quando non sapevamo nemmeno se saremmo riusciti a partire. L’inizio è stato buono, seppur complicato da difficoltà logistiche per diversi protagonisti. Con la ripartenza della stagione, tutti hanno iniziato ad abituarsi alla nuova realtà in cui viviamo. Considerando anche gli altri campionati di Formula 4 che sono partiti in seguito alla pandemia, quello italiano è stato il più frequentato, diventando il punto di riferimento della categoria”. Quali sono state le principali difficoltà che avete dovuto affrontare? “Di sicuro l’incertezza di confermare il campionato e i primi eventi. Non era chiaro quando avremmo potuto partire, e una volta deciso abbiamo dovuto programmare il primo appuntamento con largo anticipo, per permettere a tutti di prepararsi. Ci siamo presi un rischio, che ha però pagato. Le difficoltà operative più importanti sono stati gli spostamenti di piloti, team e anche del nostro staff. È stato più semplice adattarci alle nuove normative, ai vari protocolli, che sono poi diventati di routine”. De Donno con Jean Todt

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