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23 Rush finale di Edgar la rivelazione Seppanen Ma, proprio nell’ultima corsa stagionale, in cui entrambi scattavano dalla quarta fila, Edgar ha dato un deciso colpo di reni, risalendo dalla settima alla seconda piazza a suon di sorpassi, dando anche qualche sportellata, mentre Crawford ha chiuso solo sesto, bloccato nel traffico. Il pilota inglese ha così conquistato il titolo con due soli punti di vantaggio, in un finale di stagione certamente più sofferto di quanto ci si aspettasse alla vigilia, mentre il rivale americano esce comunque a testa alta dal confronto. Sotto le aspettative Joshua Durksen, che secondo le previsioni avrebbe dovuto essere della partita. Il pilota del team Mucke, invece, ha avuto un’annata piena di difficoltà, concedendosi comunque qualche acuto, come i due successi del Nurburgring e di Hockenheim. Al secondo anno nella serie ci si aspettava decisamente di più dal paraguaiano, che ha chiuso la stagione alle spalle di Elias Seppanen, Tim Tramnitz e Victor Bernier. Il finlandese è stata una bella scoperta e, grazie all’esperienza maturata nella F4 asiatica nel 2019, si è rivelato il terzo incomodo nella sfida al titolo quasi fino alla fine. Dopo una bella carriera in kart, Tramnitz ha festeggiato la prima vittoria in monoposto nell’ultima corsa della stagione, beffando Bernier per un solo punto in classifica. Tra tutti, però, Oliver Bearman è riuscito a mettersi in mostra come uno dei talenti più cristallini al via, nonostante abbia deciso solo all’ultimo momento di prendere parte al campionato, schierandosi sulla griglia di partenza della prima gara del Lausitzring con solo cinque giornate di prove sulle spalle. L’inglese ha mostrato di non essere ancora maturo, ma il potenziale in ottica futura è enorme. Elias Seppanen Jonny Edgar e Jak Crawford Oliver Bearman Gabriele Mini
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