Tatuus iMagazine
6 raccogliendo i frutti di un grande lavoro nella crescita del vivaio nazionale. Il campionato tedesco quest'anno ha sofferto un po' di più sul piano delle iscrizioni, ma la qualità delle scuderie è stata sempre altissima". La pandemia ha però portato al rinvio della prossima generazione di vetture F4. "Il debutto delle nuove auto sarebbe dovuto avvenire nel 2021. Alcuni dettagli regolamentari sono ancora in fase di studio da parte della FIA, ma qualunque strada venga scelta, Tatuus è pronta. Per volontà della stessa Federazione, e con il parere favorevole di tutte le autorità nazionali, si è deciso di rinviare il discorso di un anno. Trovo sia stata una decisione giusta. In un momento così delicato, richiedere ai team di acquistare nuove auto e nuove attrezzature sarebbe stato un errore. Ai singoli promoter, verrà però lasciata la facoltà di mantenere l'attuale modello per una ulteriore stagione". Almeno per un altro anno, quindi, prosegue la carriera dell'attuale monoposto lanciata nel 2014... "Una onorata carriera, mi permetto di affermare. L'omologazione doveva scadere dopo sei stagioni, invece è stata prolungata e forse lo sarà di un altro anno. Ancora oggi è un telaio che dà soddisfazione a noi, che lo abbiamo costruito, ma anche ai piloti e a chi lo porta in pista. I costi di acquisto sono marginali, nella definizione dei budget, e ormai sono stati super ammortizzati dalle scuderie impegnate in Formula 4 sin dall’inizio. L'auto resta davvero efficace per prepararsi alle categorie superiori: chi esce da qui si trova subito pronto al salto, e ci sono ragazzi che approdano direttamente nella F3 internazionale saltando il passaggio in Formula Renault o Formula Regional. Questo significa che la F4, se affrontata bene, è un terreno formativo ideale nella scalata alla Formula 1". E qui nasce una considerazione: per il 2021 è atteso l’esordio in F1 di Mick Schumacher. Dopo Lance Stroll, sarà il secondo pilota ad arrivarci partendo dalla F4 di casa Tatuus. "Questo perché la F4 è diventata il naturale sbocco per i giovani provenienti del karting e la scuola migliore verso le categorie superiori. Ciò che in precedenza era la Formula Renault 2.0, e sempre con un telaio Tatuus. Oggi è la F4 ad aver assunto quel ruolo di primo step così importante nelle carriere dei talenti in erba". Domanda delicata: la F4 è quindi diventata il progetto più importante nella storia di Tatuus? "Sì, è davvero una domanda delicata. E forse non sono neanche la persona giusta per dare questa risposta, Dal mio punto di vista, per longevità, blasone e numeri la Formula Renault 2.0 resta forse avanti di mezzo gradino, come categoria più rappresentativa della crescita e della storia di Tatuus. Ma la F4, grazie anche alla continuità che verrà garantita dal prossimo telaio, mi auguro possa addirittura andare oltre". Qualche riflessione anche sulla British F3, che ha avuto un telaio aggiornato per maggior carico aerodinamico e maggiore sicurezza, e su USF2000 e Indy Pro 2000 inserite nella filiera americana della IndyCar. "Su questi fronti siamo stati effettivamente penalizzati dalla pandemia, senza poter dare l'assistenza che desideravamo. Abbiamo avuto maggiore necessità di contatti “virtuali”, ma anche da remoto abbiamo offerto il nostro supporto. I costanti dialoghi hanno fatto sì che in realtà sia con MotorSport Vision, a capo del British F3, che con Andersen Promotions per le serie americane, ci siano state evoluzioni, anche tecniche, che porteranno a importanti novità per la prossima stagione. Le racconteremo più avanti". Quali vantaggi sta portando la sinergia sempre più stretta con Autotecnica, visto anche il tuo doppio ruolo di vertice? "Giorno dopo giorno le sinergie si intensificano. È vero, io ricopro un doppio ruolo, ma Gianfranco De Bellis resta l'anima di Tatuus. Insieme, collaboriamo per la crescita dell'intero gruppo, che include inoltre Breda Racing, il nostro terzo pilastro. Grazie ai legami fra i rispettivi uffici tecnici e i rispettivi reparti, abbiamo iniziato a ottenere i primi risultati tangibili proprio con la Formula Regional, la prima auto nata sotto questo assetto, ma anche con la nuova F4. I vantaggi sono significativi nelle tempistiche e nella fattibilità di progetti futuri. Ad esempio, è ormai innegabile che anche le vetture da competizione si stiano dirigendo verso la propulsione elettrica: non soppianterà i motori termici, a mio parere, e in alcuni casi ci sarà una coabitazione, con Tatuus ci stiamo già ragionando. Quando si pensa a un motore ibrido, è impossibile non considerare l’alloggiamento delle batterie. E questo è possibile solo condividendo gli obiettivi tra chi studia il propulsore e chi il telaio. La creazione di sinergie è stata difficile da impostare, ma ora è sempre più condivisa sia dal lato Tatuus, sia da quello di Autotecnica e Breda. È un gruppo di aziende che mirano allo stesso traguardo".
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