Tatuus iMagazine

26 Oltre a tanti piloti di alto livello, hanno fatto il proprio debutto nel campionato anche diversi nuovi team, provenienti sia dall’Asia sia dall’Europa. “I motivi sono molteplici. Il formato compatto, il fatto di essere in Medio Oriente, a metà strada tra l’Asia e l’Europa, la scelta di correre nella pausa invernale dei campionati europei, sono tutte concause che hanno portato al via diversi piloti europei o comunque residenti in Europa, mentre sfortunatamente chi proveniva dall’Asia era ancora soggetto a lunghi periodi di quarantena. I team europei hanno iniziato ad affacciarsi alla nostra realtà, e si sono instaurate collaborazioni di successo tra squadre europee e asiatiche, con un proficuo scambio di know‐how”. Nel 2021 la serie si è trasferita negli Emirati Arabi per necessità. Quando sarà possibile tornare a correre in Asia? “Dobbiamo chiaramente prestare grande attenzione ai feedback che abbiamo ricevuto da team e piloti, e loro hanno apprezzato il calendario compatto e concentrato negli Emirati. Già nelle stagioni precedenti avevamo deciso di disputare l’intera stagione nella pausa invernale dei principali campionati, mossa che si era rivelata vincente, attirando tanti piloti. Noi vorremmo tornare nel Sud Est Asiatico, ma temo che anche per il 2022 sia impossibile a causa delle restrizioni sugli spostamenti dovute al Covid‐19, che sono ancora molto stringenti in Asia. Il piano per la F3 Asia by FIA è quindi di concentrarsi su una serie invernale, con un calendario compatto, e magari dal 2023 alternare alcune gare in Medio Oriente e altre nel Sud Est Asiatico. A breve termine, invece, il destino della serie nel 2022 è di ripetere il format del 2021, con cinque appuntamenti negli Emirati Arabi”. La F3 Asia by FIA è stata il primo campionato a credere nella Formula Regional. “Dal mio punto di vista la categoria rappresenta il giunto ponte tra la Formula 4 e la Formula 3. La vettura si avvicina molto a quest’ultima, con un incremento di aerodinamica significativo rispetto alla F4, ma meno potenza rispetto alla F3. Il progetto è stato un gran successo. Io personalmente ci ho creduto dal primo momento, tanto che la F3 Asia by FIA ha anticipato tutti, adottando questo regolamento prima delle serie europee. Per noi è motivo di grande soddisfazione essere stati i primi a credere nel telaio Tatuus T318 spinto dal propulsore preparato da Autotecnica Motori”. Quest’anno la F3 Asia by FIA ha disputato quattro appuntamenti al fianco della Formula 4 degli Emirati Arabi. Quale prospettive di collaborazione si aprono in futuro tra i due campionati? “Stiamo già discutendo con il promoter della Formula 4 UAE per cercare di incrementare la collaborazione nel 2022, unendo le forze in diversi eventi. La F4 UAE sarà la prima ad adottare il nuovo telaio di F4 di seconda generazione e ci aspettiamo quindi che diversi team europei vengano negli Emirati per provare l’auto e, dal momento che molti sono impegnati anche nella Formula Regional in Europa, potrebbero decidere di prendere parte anche alla F3 Asia by FIA. Condividere la pista nello stesso fine settimana può essere interessante e vantaggioso per entrambi i promoter, condividendo i costi e il materiale necessario per la diretta televisiva, oltre che andare incontro ai team dal punto di vista logistico. Confidiamo anche in una crescita della F4 in Asia, per poter instaurare nuove collaborazioni”.

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