Tatuus iMagazine

40 Sabelt e Tatuus legate da sempre Ora torniamo sulla terra, anzi sull’asfalto. Sabelt fornisce le cinture di sicurezza a 7 dei 10 team impegnati in Formula 1, ma è presente anche in molte altre categorie e, fra i propri partner, c’è da sempre Tatuus. «Siamo due aziende diventate leader nei nostri settori», sottolinea orgoglioso Marsiaj, «Tatuus ha fatto un percorso straordinario diventando un riferimento assoluto in una certa fascia di mercato del motorsport. Come Sabelt è un vanto per l’Italia e collaborare è quasi naturale». L’azienda di Concorezzo, per i suoi attuali modelli di monoposto (F4, F3 Regional, British F3, USF‐2000 e Indy Pro 2000), monta cinture di sicurezza Sabelt a 6 punti, con opportune variazioni. «Con Tatuus e Gianfranco De Bellis parliamo la stessa lingua. Insieme abbiamo sviluppato un prodotto specifico, dal peso ridotto, e con massima attenzione alla qualità: del resto si tratta di componenti che possono salvare la vita dei ragazzi e delle ragazze in pista», afferma Marsiaj. Un’evoluzione costante Sicurezza, ma anche leggerezza: sembra un ossimoro, ma è proprio l’obiettivo che Sabelt persegue costantemente in ogni progetto. «Per essere più competitivi dobbiamo lavorare moltissimo sul contenimento del peso. Si tratta di un aspetto fondamentale per i nostri clienti, di qualsiasi tipologia», conferma il manager torinese, facendo notare: «Basti pensare che le cinture di sicurezza in Formula 1 ormai sono al di sotto del mezzo chilo, quando 10 o 15 anni fa eravamo ancora sopra a 1 kg. E quelle di allora, per quanto usate in F1, sono comunque meno avanzate tecnologicamente rispetto a quanto Tatuus adotta oggi in F4 e F3». Marsiaj, inoltre, riconosce: «Grande merito va anche alla FIA, che non ha mai smesso di aumentare gli standard di omologazione, chiedendo a tutte le parti in causa di migliorare i propri prodotti e renderli più sicuri».

RkJQdWJsaXNoZXIy MjU2MTI=