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27 F4 Spanish Championship Van’t Hoff il cannibale MP Motorsport ha conquistato il titolo della F4 spagnola per la quinta volta in sei edizioni grazie al pilota olandese C osti contenuti e grande equilibrio in pista, come dimostrato dal fatto che tutte le squadre al via sono riuscite a salire sul podio in almeno un’occasione. Questi sono i due cardini attorno a cui si è sviluppa la Formula 4 spagnola, un campionato in grande crescita nelle stagioni recenti. Per non discostarsi da questi punti chiave è necessario un costante dialogo tra l’organizzatore e le squadre, che lavorano sodo per mantenere questo equilibrio e permettere a tutti i piloti presenti di mostrare il proprio talento indipendentemente dal team con cui corrono. by Mattia Tremolada La Spagna parla olandese Da un punto di vista sportivo continua a parlare olandese la Formula 4 spagnola, che nel 2021 ha visto affermarsi per la quinta volta in sei edizioni il team MP Motorsport, mentre Dilano Van’t Hoff è diventato il terzo olandese ad imporsi, succedendo a Richard Verschoor e Kas Haverkort. Solo Franco Colapinto e Drivex sono riusciti a spezzare l’egemonia nel 2019, anno in cui il pilota argentino ha vinto il campionato con la squadra spagnola. Nel ruolino di marcia di Van’t Hoff figurano ben 13 pole position, 10 vittorie, 16 podi e 6 giri più veloci, che gli hanno permesso di laurearsi campione con ben 130 punti di vantaggio su Sebastian Øgaard, il primo degli inseguitori. Fin dal primo appuntamento di Spa‐Francorchamps, Van’t Hoff ha dimostrato di avere un passo superiore a tutti gli altri, impressionando per l’ampio margine che in diverse occasioni è stato in grado di mettere tra sé e i propri rivali in qualifica e per le belle rimonte con cui ha rimediato a delle partenze poco felici, che si sono rivelate il suo punto debole. Van’t Hoff ha dimostrato di essere veloce su tutti i circuiti, salendo sul gradino più alto del podio in ogni appuntamento disputato. Inoltre, sono arrivati solamente tre piazzamenti fuori dalla top‐5, a riprova di una costanza di rendimento che non ha permesso a nessuno di insidiarlo. Øgaard e Campos vice‐campioni Nemmeno l’esperto Sebastian Øgaard è riuscito a mettere i bastoni tra le ruote a Van’t Hoff, nonostante i doppi successi a Portimao e Valencia, e il sigillo finale nell’ultima corsa di Montmelò, con cui si è assicurato il titolo di vice‐campione, rispondendo al tentativo di rimonta del compagno di squadra Pepe Martí. Anche il pilota spagnolo è riuscito a mettersi in luce con il team Campos, che alla prima stagione di Formula 4 ha infilato ben sette successi e 17 podi, chiudendo al secondo posto nella classifica riservata alle squadre alle spalle di MP Motorsport. Quarta e quinta posizione in campionato per il duo di Formula de Campeones, con Enric Bordás, due vittorie a Navarra, e il rookie Dani Maciá, che ha sfiorato il primo successo in carriera in diverse occasioni con sei secondi posti. Una vittoria a testa anche per Georg Kelstrup, molto veloce nell’appuntamento inaugurale di Spa‐Francorchamps, e Filip Jenić, che nel round finale di Montmelò ha regalato il primo successo nella categoria al team Teo Martin. Sguardo al 2022 Nella prossima stagione farà il proprio debutto la nuova Tatuus T‐421, scesa in pista già dopo l’appuntamento finale di Montmelò. Ad alternarsi al volante della vettura c’erano Dani Maciá e Maksim Arkhangelskii. Nono classificato con due terzi posti, il pilota russo è già stato confermato dal team Drivex per il 2022, così come il suo connazionale Vladislav Ryabov (ottavo con tre podi), che disputerà una seconda stagione con GRS. I due piloti russi troveranno anche il polacco Tymoteusz Kucharczyk, vincitore del contest Richard Mille Young Talent Academy, nato dalla collaborazione tra il prestigioso brand di orologi e il team campione in carica MP Motorsport. Sebastian Ø gaard Oliver Michl

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