Tatuus iMagazine

5 presenti in una delle patrie del motorsport. Dopo la GB3, possiamo fregiarci di essere fornitori di un altro campionato nel Regno Unito, un Paese centrale per il nostro settore. A questo si somma la creazione di campionati F4 in Brasile e India, mercati che Tatuus non aveva ancora raggiunto: l'impegno produttivo è grande, ma siamo davvero felici". Tatuus aveva già questo ruolo, ma si è ulteriormente affermata come leader assoluta del panorama F4. Difficile essere smentiti. "Senza parlare dei nostri competitors, la nostra supremazia in Formula 4 è oggettiva. Ma mi piace ancora di più vedere Tatuus come riferimento nei primi step nella scalata dal karting ai vertici dell'automobilismo. È così sia in Europa, appunto con la F4 e poi con la Formula Regional, ma anche negli Stati Uniti con USF2000 e Indy Pro 2000, senza dimenticare la nostra presenza in Asia". Sempre in Gran Bretagna, anche la GB3 riceverà da Tatuus una macchina evoluta. "La MSV di Jonathan Palmer è uno dei nostri clienti storici, che ci ha domandato un kit di aggiornamento guardando in particolare alla sicurezza, necessità che anche in questo caso è stata particolarmente sentita. Lo stesso è accaduto negli Stati Uniti, perché abbiamo realizzato per USF2000 a Indy Pro 2000 con upgrade che includono l'Halo, una monoscocca modificata, nuove pance, fondo e carrozzeria". Ma senza trascurare ciò che sta già funzionando bene. "Ovviamente abbiamo tutti i campionati con le auto Formula Regional, fra Europa, Asia, Nuova Zelanda, e la W Series, in cui non ci sono state novità tecniche ma in cui continuiamo a essere coinvolti. La Formula Regional by Alpine ha disputato gli ultimi stagione 2021 al Mugello e a Monza con 36 monoposto, picco assoluto; la F3 Asia ripartirà a gennaio con 28 iscritti, anche qui un record; la W Series ha limitato per scelta il parco partenti a 18 ragazze, ma sappiamo che riceve molte più richieste". seconda generazione di F4 si parla da almeno tre anni, perché il debutto previsto inizialmente dalla FIA doveva essere per il 2020, poi slittato al 2021 e ancora al 2022 con la pandemia di mezzo. Tutte gli organizzatori hanno deciso di aderire subito al nuovo ciclo tecnico, nonostante fosse stato concesso un periodo di transizione: ha prevalso il desiderio di maggiore sicurezza di tutti gli attori coinvolti, tra cui le squadre e le famiglie dei piloti, che sono ragazzi molto giovani. Gli standard di sicurezza garantiti dalla T‐421 saranno decisamente superiori al modello precedente, e non solo per il sistema Halo. I regolamenti sono stati perfezionati soltanto all'inizio di quest'anno, di conseguenza la fase di progettazione delle monoposto si è chiusa solo nei primi mesi 2021 e il processo di prototipazione e collaudo, sia in officina che in pista, è slittato in avanti. I tempi sarebbero stati compatibili con i numeri di produzione che ci sono stati richiesti, ma permangono condizioni globali di anormalità: la carenza delle materie prime è un problema anche nel motorsport. Di fronte alla cosiddetta crisi dei chip ci siamo lanciati alla ricerca di componentistica elettronica, poi sono venuti a mancare l'alluminio e in queste settimane persino la fibra di carbonio. A questo si aggiungono i rallentamenti nella logistica internazionale. Tempi di viaggio che prima erano programmabili ora non lo sono più, fra porti bloccati, navi che restano magari in attesa per giornate intere di poter attraccare, e dogane ferme. Abbiamo spedito le nostre 25 nuove Formula 4 verso gli Emirati Arabi senza la certezza che venissero condotte a destinazione per il normale svolgimento della gara di debutto. Gli ordini si sono aperti a marzo, ma per alcuni clienti siamo ancora in lotta per consegnare i primi lotti". La notizia positiva, però, è il numero di ordini ancora superiore al passato, per la nascita della F4 Brasiliana o il passaggio al pacchetto Tatuus della prestigiosa British F4, quest'ultimo davvero un colpo straordinario. "La questione non è solo di tipo commerciale. Alla presentazione ufficiale della British F4 ho voluto sottolineare quanto siamo orgogliosi di essere

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