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5 Non dimentichiamo che il telaio T‐318 è utilizzato anche dalla W Series, che resta sempre una grande vetrina grazie alla concomitanza con i Gran Premi di F1, dalla Toyota Racing Series pronta a ripartire in Nuova Zelanda, ma anche nella Ultimate Cup in Francia. "Si tratta di contesti variegati, sotto molti punti di vista. Ad esempio, la W Series è un campionato monogestione mentre altrove ci sono squadre in concorrenza, oppure si utilizzano propulsori e pneumatici differenti. In ogni caso, tutti i campionati sono in ottima forma. Ho anche piacere di ricordare la collaborazione nata fra W Series e Toyota Racing Series, che in attesa di ricominciare dopo le limitazioni dovute alla pandemia, ha messo a disposizione il proprio parco macchine per la categoria femminile nel round di Barcellona e lo farà per quello di Suzuka, dando un aiuto con la logistica. Pur con differenti motori, cambio, elettronica e personale in assistenza, ad emergere è sempre stato il talento di chi sta al volante. Questo è indice che la nostra vettura ha un rendimento sempre in linea con le attese. Ne siamo orgogliosi". Apriamo invece il capitolo Gran Bretagna. Cominciamo dalla GB3, gestita da un partner di lunga data come la MSV di Jonathan Palmer, che ha varato a sua volta una monoposto evoluta. "Palmer per noi resta un partner storico e futuro, visto che stiamo già ragionando su nuove possibilità, nuove vetture e aggiornamenti. Ha voluto una macchina che combinasse prestazioni e i più recenti standard di sicurezza, con un telaio che ora permette di integrare l'Halo e tutte le componenti di sicurezza richieste dalla FIA. Inoltre, MSV ha investito nella creazione del campionato GB4, recuperando dal mercato le Formula 4 di prima generazione, per dare una opportunità in più ai ragazzi che dispongono di budget ridotti, ma anche a piloti gentleman che vogliono approcciarsi al mondo delle monoposto". ordinate, e in Gran Bretagna c'è una crescita rispetto alle edizioni precedenti. È la conferma delle capacità delle federazioni e dei promotori, così come della validità del prodotto che sappiamo offrire". Si può dire che la bontà di questa nuova Formula 4 superi persino difficoltà generali che vanno oltre il motorsport? "Senza dubbio c'è una base di partenza che si è rivelata vincente, anche se vogliamo fare degli affinamenti. Però, è giusto riconoscere i meriti anche a chi lavora con Tatuus. In primis ci sono appunto federazioni e organizzatori, con format che permettono a tutti gli iscritti di essere presenti, a scuderie di diverse dimensioni di poter vendere i programmi per la stagione, ai piloti di gareggiare in modo sicuro. E poi c'è l'assistenza tecnica che mettiamo a disposizione, anche con Autotecnica, o la presenza sui circuiti di aziende partner come Andreani Group e TM Performance. Senza dimenticare ovviamente la rete di fornitori che ha contribuito a lanciare una vettura che non dà preoccupazioni legate all'affidabilità. Come dico sempre, preferiamo sacrificare un po' i margini di guadagno sulla macchina, in favore di un prodotto qualitativo che possa rivelarsi vincente per tutti". Di sicuro, entrata nel secondo ciclo tecnico, il movimento F4 gode sempre di ottima salute. Ora più che mai. "Ancora una volta, bisogna ribadire quanto sia stata indovinata la creazione di questa categoria da parte della FIA, come primo approdo dal karting e in vista del passaggio a categorie di grado superiore". La Formula Regional, che invece è ormai un pacchetto maturo, vive a sua volta un momento splendido tra Europa e Asia. "Anche in questo caso registriamo griglie sempre piene, nel quinto anno dalla nascita di questa monoposto. Non a caso stiamo già proponendo ai promotori un kit di aggiornamento per il 2023, che ha un duplice scopo: da un lato anticipare la generazione successiva, e dall'altro aiutare a rendere più spettacolari le gare, sia per chi guida che per il pubblico".

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