Page 7 - Italiaracing

This is a SEO version of Italiaracing. Click here to view full version

« Previous Page Table of Contents Next Page »
7
... MA IL PIÙ
ECONOMICO
È PAUL DI RESTA
A proposito di conti economici e di attenti inve-
stimenti c’è poi l’interessante studio condotto
insieme dai colleghi di TomorrowNews F.1, Spor-
tune e BusinessBookGp 2011, che pubblichiamo
anche noi in queste pagine. L’obiettivo era stabi-
lire – al netto dei piloti paganti o delle meteore –
chi sia stato nel 2011 il pilota più “conveniente“
da ingaggiare, lo strumento utilizzato è stato
quello del costo “per punto” basato sugli stipen-
di dei driver. Certo, un calcolo dal quale restano
fuori tante cose e che va preso con le molle (un
pilota di un team minore non avrà mai le stesse
chances di andare a punti di quelle di un collega
dei “Big Four”, e nel conto non si evidenziano le
capacità di collaudatore e di uomo-squadra), ma
che fornisce comunque indicazioni interessanti.
Ad esempio salta agli occhi come l’affarone della
stagione sia stato Paul di Resta, che ha fatto spen-
dere alla Force India poco più di 7.000 euro a
punto. Altri driver virtuosi sono Sergio Perez,
Vitaly Petrov e Jaime Alguersari, che però è sta-
to clamorosamente silurato negli scorsi giorni.
Fra i dipendenti delle quattro grandi scuderie, ed
è un altro record da aggiungere alla sua stagione
pazzesca, il più “economico” sotto questo profilo
è stato Sebastian Vettel, che è costato la miseria
di 20.000 euro a punto (perché ne ha fatti tanti,
ovvio…) contro i 30 mila del suo compagno di
squadra, i 116 mila di Fernando Alonso e i 105
mila di Michael Schumacher. Jarno Trulli, Heik-
ki Kovalainen e Timo Glock sono invece i tre che
sono costati di più (con tutte le scusanti del caso).
Se volete correre inF.1, insomma, imparate a fare
di conto. E a usare la bilancia.
Paul di Resta : 7.407 €/punto
Vitaly Petrov : 13.514 €/punto
Sergio Perez : 14.285 €/punto
Jaime Alguersuari : 15.385 €/punto
Sébastian Vettel : 20.408 €/punto
Adrian Sutil : 23.810 €/punto
Sébastien Buemi : 26.700 €/punto
Mark Webber : 31.007 €/punto
Kamui Kobayashi : 33.000 €/punto
Jenson Button : 37.037 €/punto
Lewis Hamilton : 70.485 €/punto
Felipe Massa : 84.746 €/punto
Nico Rosberg : 89.887 €/punto
Michael Schumacher : 105.263 €/punto
Fernando Alonso : 116.731 €/punto
Pastor Maldonado : 200.000 €/punto
Rubens Barrichello : 550.000 €/punto
Timo Glock : 2M€/punto
Jarno Trulli : 3M€/punto
Heikki Kovalainen : 3M€/punto
(“Quanta gloria vuoi?”) è stagionata, d’accordo, ma sempre efficace.
Nelle categorie cosiddette minori, la consuetudine è radicata (e impos-
sibile da sradicare, aggiungiamo), in teoria la F.1 dovrebbe ragionare
diversamente. Nel Circus dovrebbero entrare solo gli artisti capaci di
numeri davvero straordinari, ma sappiamo tutti che non è così. Il pro-
blema, con l’attuale assetto e in attesa che i team si mettano d’accor-
do su un piano di contenimento dei costi equo e rigoroso – i due agget-
tivi vi dicono qualcosa? -, è di ritrovarsi sempre più in futuro con una
F.1 spaccata a metà. Anzi, a tre-quarti: quattro scuderie in grado di
ingaggiare driver forti o che forti diventeranno, e le altre impegnate a
navigare a vista. Respirando a mala pena – il caso della HRT è emble-
matico – e senza neppure la possibilità di fare da palestra e nave scuo-
la ai futuri talenti, ma essendo costrette a far accomodare in pista lo
sponsorizzato di turno. Non è una follia, ma un semplice gioco del-
l’economia: il rischio è che la tendenza, se consolidata, porti nei pros-
simi anni ad una (grossa?) perdita di interesse e di credibilità della
F.1. I viagra economici e tecnologici (vedi l’ala mobile) possono attiz-
zare momentaneamente l’entusiasmo e lo spettacolo, ma per quanto
ci divertiremo a vedere piloti e team minori usati come carne e carbo-
nio da divertimento?