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LA CURIOSITÀ
IRACING
Marco Cortesi
Se i simulatori stanno acquisendo sempre maggiore impor-
tanza dal latodella preparazione umana e tecnica, anche il lato
più dedicato ai consumatori si è spinto sempre più in avanti. E
oltre a gare titolate dai corrispondenti organizzatori reali, con
premi indenaroper imigliori eduna promozione degna di un vero
sport, è il divertimento a restare il valore di fondo. Un punto forte
al quale non sfuggono nemmeno i professionisti del motorsport, che
con piglio spensierato - ma nemmeno troppo - spesso e volentieri rag-
giungono tifosi e appassionati sulle piste virtuali. Nell'ambito dell'or-
ganizzazione di iRacing, simulatore al top del panorama "consumer"
attuale, l'idea di una competizione per stabilire chi fosse il migliore una vol-
ta per tutte è quindi arrivata quasi spontaneamente. Ed è così che gente come
Scott Speed (ex F.1 alla Toro Rosso e ora in Nascar), Bobby Labonte (Nascar), Justin
Wilson (Indycar) e Joey Logano (Nascar) si è trovata per una sera a scontrarsi davanti al
(o ai) monitor. Un ovale, Charlotte, ed uno stradale, Watkins Glen, per mettere d'accordo tut-
ti. A trionfare in gara 1, disputata con i pick-up della Camping World Truck Series, è stato Speed
che, superato il fresco campione del Late Model, Brandon Davis, ha condotto quasi tutta la corsa
indisturbato. Alle spalle di un altro giovane "ovalista", Cale Gale, è emerso a sorpresa il britanni-
co Martin Plowman (Indycar), seguito dal figlio d'arte Frank Kimmel II. Male è andato il favori-
to Logano, protagonista di un contatto col collega David Ragan con conseguente discussione in
pieno stile Nascar di quest'anno. Tra i migliori, Labonte, da 24esimo ad ottavo, nonostante l'età
non più giovanissima. Con l'uscita di Speed in un incidentemultiplo poco dopo il via, gara 2, dispu-
tata con le piccole Mazda MX-5, ha visto prevalere Shane Van Gisbergen per un solo decimo su
Davis, che ha conquistato il successo assoluto davanti a Plowman e al pilota Grand-Am Matt
Plumb. Tra grandi delusi, comeWilson, e debuttanti che per una volta si sono tolti lo sfizio di bat-
tere colleghi più esperti, ricchi e famosi, non ci sono mai quattro ruote senza una sfida.
CONTRO I PILOTI VERI