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Che Ferrari vedremo il prossimo 3 febbraio? Rivoluzio-
naria? Avveniristica? Con qualche soluzione tecnica che
sbaraglierà la concorrenza, vedi Ross Brawn (2009) e
Adrian Newey nelle ultime due stagioni? O sarà una Fer-
rari classica, tradizionale, senza particolari “picchi”, con
scopiazzature prese da Red Bull e McLaren? Dalle prime
indiscrezioni, si è saputo che il cambio sarà sicuramente
posizionato più in basso rispetto a quanto accaduto con
la 150 e dovrebbe essere anche più largo. Grossa novità,
per le abitudini del team italiano, per quanto riguarda le
sospensioni posteriori che avranno uno schema pull-rod,
sullo stile della Red Bull. La posizione di guida sarà più
spinta verso il fondo, una soluzione provata a inizio sta-
gione, in Turchia, e che è già adottata dalla McLaren. Gli
scarichi, dopo il divieto dell’utilizzo del soffiaggio caldo
sui diffusori per aiutare l’aerodinamica, soluzione vin-
cente introdotta dalla Red Bull, per regolamento saran-
no lontani dalla zona dei diffusori e quindi occorrerà ridi-
segnare la zona posteriore delle monoposto. La Ferrari,
già a partire da Spa, aveva utilizzato una specie di pol-
mone verticale con l’intento di poter impiegare i famosi
soffiaggi caldi in fase di rilasciio. Sempre per seguire i
nuovi regolamenti FIA, e dunque la variazione di altezza
del telaio nella zona anteriore, il muso dovrà essere più
“eretto”, di conseguenza avremo un’ala diversa. Ci si
aspetta di vedere radiatori più lunghi e stretti sulle fian-
cate mentre vige ancora qualche mistero sull’ala poste-
riore, tuttora allo studio tanto che si dice che quella che
sarà installata sulla nuova Ferrari non sarà quella poi
impiegata in pista.
GROSSA NOVITÀ,
PER LE ABITUDINI
DEL TEAM ITALIANO,
PER QUANTO
RIGUARDA LE
SOSPENSIONI
POSTERIORI CHE
AVRANNO UNO
SCHEMA PULL-ROD