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i modelli al lancio nel 2012, caricati ora della responsabilità
di risollevare le sorti del marchio. Un copione, tutto somma-
to, già visto altre volte. Ma potrebbe esserci anche un’altra
lettura, più preoccupante. Peugeot è uno dei costruttori più
impegnati nella lotta contro l’impatto ambientale delle auto,
nella ricerca di soluzioni ai problemi dimobilità, nel costruir-
si un’immagine innovatrice e responsabile. E se la decisione
della PSA risultasse non solo da considerazioni di bilancio,
ma anche dalla constatazione che le gare sono sempre più in
contraddizione con altri obiettivi, o peggio, che hanno un
minor impatto sui consumatori odierni a fronte dell’accre-
sciuta sensibilità per i temi che preoccupano la società
moderna? Crisi economica e crisi del prodotto auto: un mix
che si preannuncia esplosivo per il futuro dell’automobili-
smo.
Tornando a preoccupazioni più sportive e più immediate, il
ritiro della Peugeot è una doccia ghiacciata per l’appena nato
Mondiale Endurance, freddato ancor prima del battesimo,
visto che perde uno dei due protagonisti principali. Ha rea-
gito con stizza Jean-Claude Plassart, Presidente dell’ACO,
ricordando che Peugeot era stata proprio “una delle Case ad
insistere di più per avere un Mondiale” e sostenendo, quasi
amo’ di sfida, che “la 24Ore di LeMans farà il pieno di appas-
sionati” anche senza le 908 (su questo non nutriamo alcun
dubbio, è il WEC che desta timori...), mentre il presidente
FIA Jean Todt, anche lui spiazzato di brutto dal voltafaccia
dei suoi ex-datori di lavoro, non esita a parlare di “grosso
errore”.
E’ vero che c’è ancora l’Audi, che al momento non ha fatto
alcun commento sull’uscita dei rivali, ma chi garantisce che
la Casa dei cerchi abbia veramente voglia, ora e coi chiari di
luna attuali, di correre contro sé stessa e non decida quanto
meno di ridimensionare il suo impegno, limitandosi magari
alla 24 Ore e un paio di gare in più? Vero anche che c’è Toyo-
ta con il prototipo ibrido, sceso in pista al Ricard per la pri-
ma volta proprio pochi giorni fa, ma i giapponesi sono anco-
ra lungi dal top e comunque prevedono di fare solo tre del-
le otto gare in calendario quest’anno. E quanto alla Porsche,
invece, bisognerà aspettare il 2014, che non è proprio vici-
nissimo, per vederla, senza contare che fa parte dello stesso
gruppo dell’Audi. Certo è pure che la lista dei team che han-
no annunciato la propria presenza nel WEC si è arricchita in
questi ultimi giorni, ma con tutto il rispetto, non si può imba-
stire un Mondiale con team privati e una sola grande Casa a
tempo pieno.
Brutta storia davvero questo inatteso voltafaccia della Peu-
geot...
“
Il ritiro della Peugeot è un grosso errore
”
JEAN TODT