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Marco Cortesi
Un titolo, 24 vittorie, 169 top-10. Kurt
Busch ha pagato gli eccessi caratteria-
li, le scenate alla sua squadra e la scar-
sa - anzi nulla - disponibilità verso i
media. Due vittorie, 50 top-10, un tito-
lo in Busch Series, Brian Vickers, qual-
che problema di salute ormai alle spal-
le, è rimasto fuori dal giro "top" con la
chiusura del team Red Bull. Uno sti-
pendio alto e la propensione alla giu-
stizia fai-da-te in pista hanno fatto il
resto. Piazza d'onore in Busch Series,
23 top-10, due vittorie. Le uniche del
Michael Waltrip Racing. David Reuti-
mann, 41 anni ed una carriera iniziata
molto tardi, non è più "carne fresca"
per gli sponsor. Il suo posto ora è di
Clint Bowyer. Cinque vittorie e 92 top-
10. Un pilota estremamente veloce e
messo a piedi poco prima dal Richard
Childress Racing. La fine della stagio-
ne 2011 ha segnato la caduta di molti
vincenti della Sprint Cup, che hanno
pagato, per un motivo o per l'altro, la
loro diversità rispetto all'ideale del
pilota Nascar costruito negli ultimi
anni. Un po' come accaduto a Giorgio
Pantano dopo il titolo conquistato in
GP2 Series. La Nascar sempre più
come la F.1 anche nei lati negativi?
Come ha spiegato Richard Petty, sono
stati gli sponsor a volere Aric Almirola
al posto di Busch, che ormai sembrava
in arrivo. La domanda è, per quanto
indispensabili, quanto è positivo che
gli sponsor mettano il veto su uno che
in pista è riconosciuto per essere un
campione, "imponendo" un buon
talento, ma dal blasone nemmeno lon-
tanamente comparabile? Ma soprat-
tutto, visto e considerato che quattro
delle storie più interessanti dell'anno
su cinque sono arrivate dalle follie dei
fratelli Busch e la quinta da…Tony Ste-
wart, siamo sicuri che una schiera di
piloti belli, pettinati, gentili, sorriden-
ti, dalle grandi doti mediatiche e dalla
disponibilità illimitata sia veramente
quello di cui il motorsport ha bisogno?
Se secondo alcuni l'equilibrio tra buo-
ni e cattivi è fondamentale, perché non
lasciarli semplicemente essere loro
stessi?Non è arrivato il momento di far
tornare i risultati a prevalere sopra
ogni altra considerazione?