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DALLA CONCEPT
DEL 1993
AI GIORNI NOSTRI
La Porsche si era già scottata con la 914 prima e con la
924 poi. Il chiodo fisso di dare una sorellina alla 911 non
si era però mai staccato dalla testa del management.
All'epoca, a capo della Casa tedesca, c'era Arno Bohm.
Uomo più razionale che passionale. Quindi ben attento
nello studiare bene tutte le proposte che gli arrivavano
sul tavolo. Così quando agli inizi degli anni novanta fu
deciso di far nascere una nuova generazione di "piccole",
tutte venne fatto con massima attenzione a partire fin da
subito dalla disposizione del motore: centrale. Perché se
piccola doveva essere, non poteva che essere solo e sol-
tanto Porsche. E proprio la disposizione centrale oltre a
garantire una dinamica superiore avrebbe di fatto bloc-
cato strane idee di impiantare un motore...Audi-Vol-
kswagen come avvenne in passato. Questa scelta strate-
gica di Bohm oggi si può dire che fu vincente e anche illu-
minante perché bloccò sul nascere qualsiasi soluzione
diversa dalla sua. Altra curiosità di questo CEO che pochi
sanno, è che all'epoca aveva sulla scrivania anche il pro-
getto di una quattro porte che bocciò a favore della Box-
ster.
Ispirata alle auto da competizione della Casa tedesca
(550 e 718) il design della piccola venne svelato con il
prototipo statico (privo di motore e trasmissione) al Salo-
ne di Detroit del 1993 per poi essere messa in produzio-
ne nel 1996. Prima vettura del marchio con propulsore
raffreddato a liquido, nonché prima auto prodotta in
serie dalla Casa di Zuffenhausen con motore centrale, il
suo design e l'abbandono del boxer "ad aria" anticipano
soluzioni della 996 che arriverà nel 1998. L'unità a 6
cilindri contrapposti della prima Boxster ha una cilindra-
ta di 2,5 litri e 204 CV. A differenza della sorella maggio-
re, caratterizzata dal motore a sbalzo, il retrotreno della
Boxster adotta sospensioni posteriori a schema McPher-
son. Gli anni passano e nel 2000 la famiglia si allarga con
la Boxster S. La versione più prestazionale della roadster
adotta un 3.2 da 252 CV, un assetto sportivo da 17 polli-
ci e un cambio manuale a 6 rapporti. All'esterno, il segno
distintivo della S è la presa d'aria centrale ricavata nel
paraurti, accompagnata in coda dal doppio terminale di
scarico, sempre posizionato al centro della vettura.
Il 2003 è invece l'anno della capote con lunotto in vetro
anziché plastica e di aggiornamenti tecnici. La potenza
sale a 228 CV per la Boxster e a 260 per la Boxster S. Già
da tempo la produzione avviene in Finlandia. Dopo più
di 100.000 esemplari prodotti, il pubblico del Salone di
Parigi del 2004 vede nascere la seconda generazione del-
la Porsche Boxster (987). Sul 3.2 della Boxster S è instal-
lato il variaoramper 280 CV, ma il variatore di fase incre-
menta anche la potenza del motore 2.7 della Boxster (da
228 a 240 CV).
NOVITÀ PER
LA PANAMERA
La prossima novità di Casa Porsche sarà
il restyling dell'ammiraglia. Oltre a
modifiche ai fari e ai paraurti, dovrebbe
debuttare la diesel biturbo da 313
cavalli. Affinamenti ci saranno anche per
gli altri motori.
A BREVE
LA CAYENINA
La Cayenne compatta con scocca simil
Q5 è attesa a breve. A differenza
dell'Audi avrà ruote più larghe
sull'assale posteriore e potrebbe
portare al debutto un nuovo motore.
LA PICCOLA SPYDER
È MORTA
Ci doveva essere una piccola spyder, più
piccola e meno costosa della Boxster.
Nel prossimo futuro ma non troppo
lontano. Purtroppo hanno deciso di non
farla. Sarebbe dovuta costare sui 35-40
mila euro. Molto sarebbe dovuto
derivare da VW, i guadagni non sarebbe
stati così importanti... alla fine hanno
deciso di soprassedere principalmente
per questi motivi.