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FORMULA 1
TEST A JEREZ
Marco Cortesi
Terminano con molti giri sulle spalle, qual-
che discussione sulle soluzioni adottate dai
team e qualche polemica tecnica e sporti-
va, la prima serie di test della Formula 1
2012. Come prevedibile, con così pochi
giorni di prove a disposizione prima di Mel-
bourne, i team non hanno badato a pretat-
tiche o considerazioni esterne alla logica
del seguire i programmi della vigilia. Chi ha
dato un'impressione di generale solidità è
stata, in particolare se confrontata ai risul-
tati della passata stagione, la Lotus-
Renault di Kimi Raikkonen e Romain Gro-
sjean. I due sono stati molto veloci, vicini
tra loro, e la E20 sembra decisamente nata
bene. Lo stesso dicasi per Red Bull e Toro
Rosso. Nonostante ci sia la chiara impres-
sione che il potenziale della RB8-Renault
non sia ancora stato svelato, Mark Webber
prima e Sebastian Vet-
tel poi, pur
senza pressioni
particolari si sono man-
tenuti su tempi interes-
santi. Solo un problema
elettrico al motore lo ha
rallentato"È il motivo
per cui siamo qui - ha
detto Vettel - ora racco-
glieremo i dati raccolti e
ci dedicheremo ad analizzarli in sede, pre-
parandoci per Barcellona". Certo, ripetere
l'annata 2011 sarà difficile, ma Adrian
Newey e Chris Horner sembrano avere
ancora degli assi nella manica. Bene i
"Torelli" Daniel Ricciardo e Jean Eric Ver-
gne: in particolare il francese ha impressio-
nato chiudendo le sue due giornate su
riscontri positivi al suo debutto con la
STR7-Ferrari. "Per me è stato un ottimo
secondo giorno - ha detto Vergne - abbia-
mo completato il piano di lavoro e percor-
somolti chilometri. Mi sento amio agio con
la vettura e riesco a comprendere bene gli
effetti dei cambiamenti di set-up, che sem-
brano averci fatto progredire parecchio."
Capitolo Ferrari. Dopo tre giornate interlo-
cutorie, discussioni, dibattiti, osservazioni
e sospetti, Fernando Alonso ha mostrato
come non sia possibile, dopo poche ore,
rendersi conto della riuscita o meno di una
vettura, in particolare se molto diversa da
quella che va a sostituire. Non che si trat-
tasse di una grande scoperta. Lo spagnolo
ha regalato, con un miglior tempo segnato
di prima mattina, praticamente a zero gra-
di, un motivo di gioia ai numerosi tifosi
andalusi ed in generale a tutti i ferraristi,
molto preoccupati ad inizio settimana. Lo
stesso dicasi per la McLaren-Mercedes,
tenutasi molto abbottonata. Mentre tutti
discutono sul muso non scalinato della
MP4/27, apprezzabile dal punto di vista
estetico, ma da valutare alla prova dei fat-
ti, Lewis Hamilton e Jenson Button non
hanno fatto troppo rumore. Tutto da sco-
prire il loro potenziale: non è ancora il
momento di contare i decimi di secondo.
In crescendo la Williams, con i motori
Renault ed il duo Senna-Maldonado. I due
hanno completato centinaia di giri progre-
dendo passo dopo passo. Al pari di altre
dirette concorrenti la FW34 non è ancora
pronta al confronto dopo essere stata pre-
sentata pochi minuti prima di scendere in
pista. Viceversa è sembrata ottima la prova
della Sauber di Kamui Kobayashi e Sergio
Perez. Una vettura, la C31-Ferrari, nata
bene e con anche dei guizzi progettuali che
continuano ad interessare rivali ed analisti.
La macchina non ci ha dato grosse sorpre-
se negative, a parte qualche problema che
ci si poteva attendere - ha confermato
Kobayashi - abbiamo compreso la direzio-
ne giusta in cui andare e abbiamo le idee
chiare su quali saranno i prossimi passi pri-
ma di Barcellona". Buone cose si sono viste
anche dalla Force India-Mercedes. Unica
scuderia penalizzata da un contatto (un
giorno perso dopo l'errore di Bianchi), la
monoposto di Vijay Mallya e del fondo
Sahara ha avuto un passo veloce e costan-
te sin dalle primissime battute.