Page 53 - Italiaracing

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che giorno di vacanza non sarebbe tanto
male. Qualcuno disse che di poco lavoro
non si è ammalato mai nessuno…”
Si dice che uno dei motivi del tuo riti-
ro sia stata la mancata decisione da
parte degli organizzatori della F.3
Italia di non prendere la nuove vettu-
re. È così?
“Non è stata una sola cosa, ma un insieme
di fattori. Un team è un'azienda e deve pia-
nificare gli investimenti, ma in Italia l'abi-
tudine di pianificare non c'è e chi decide
sono sempre la politica o personaggi che
poco hanno a che fare con i conti e con l'in-
teresse delle squadre. Dal loro arrivo infat-
ti, è iniziata la fuga da questi campionati.
Basta vedere quante squadre e quanti pilo-
ti Italiani sono andati a correre in altri Pae-
si. Sarebbe bastato un po’ di buon senso,
essere ascoltati, e avremmo trovato l’intesa
e avuto il miglior campionato nazionale al
mondo. Purtroppo però, continuano sem-
pre sulla stessa strada, pensando sia tutta
colpa della crisi, ma non è così. Sarebbe
bastato un regolamento fisso per il prossi-
mo quadriennio con un occhio al conteni-
mento dei costi e uno all'equità dei motori,
con un interscambio per non sollevare
polemiche, e non sarebbe stato un grosso
sforzo cambiare il telaio. Avremmo offerto
un prodotto molto più interessante. Inol-
tre, ci sono due squadre italiane che corro-
no nello spagnolo e altre nel tedesco. Nes-
suna squadra straniera però viene in Italia
nella F..3, questo dovrebbe far riflettere.
Certamente questo non è stato il motivo
della mia pausa, ma ha sicuramente influi-
to”.
Hai preso in considerazione l’idea di
andare a correre altrove?
“Sì, ma per motivi di logistica per me l'Eu-
ropa è molto più lontana rispetto alle squa-
dre con sede in nord Italia, e poi sincera-
mente il mio know how è abbastanza buo-
no in Italia e non mi andava di mollare il
nostro campionato”.
La F.3 Euro Series parte con un nuo-
vo progetto, stessa cosa in Germania
e Spagna. Non avresti potuto prende-
re in considerazione l’opportunità di
continuare lì?
“Sicuramente si, ma non avrei fatto un
anno di riposo, in futuro si vedrà”.
Già nel 2002 ti prendesti una pau-
sa. Abbiamo quindi possibilità di
rivederti nuovamente in pista in
futuro?
“Penso proprio di si. La passione per le cor-
se è nel sangue e un anno di riposo non me
la farà passare di certo”.
Hai qualche rimpianto?
“Assolutamente no, ho sempre fatto ciò che
ritenevo più giusto fare. Ho sempre detto
quello che penso, mai per interessi perso-
nali, ma per lo sport. Non sono mai stato
squalificato per irregolarità tecnica, e di
questo non faccio un vanto, penso sempli-
cemente che sia normale”.
Guerin ha vinto
l'ultima gara per il team Lucidi
a Monza nel 2011