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Marco Cortesi
Dopo il sensazionale finale di stagione 2011, la Sprint Cup
Series torna in pista a Daytona per una 500 miglia che, di
fatto sarà un punto e a capo. Introdotta l'iniezione elettro-
nica, che in realtà grossi cambiamenti non ha portato
anche per il sistema scelto, datato quasi quanto quello che
va a sostituire, ci sarà la certezza della fine dell'era-Joh-
nson, con molti pretendenti sempre più consapevoli di
poter conquistare il titolo. A Daytona la vita sarà difficile
per tutti. L'organizzatore sembra infatti essere riuscito a
sradicare, almeno in parte, la tattica dei "tandem" tra cop-
pie di piloti che si era concretizzata nelle ultime edizioni.
Di conseguenza, i pacchetti di mischia allargati porteran-
no molti più rischi di contatto e non sarà una sorpresa
vedere i principali top-driver più prudenti e tattici rispet-
to passato. Nell'ultima gara della scorsa stagione, Tony
Stewart si è nei fatti meritato il titolo di favorito 2012. L'ex
campione IndyCar ha dimostrato, senza troppa sfortuna o
errori del team, di poter centrare qualunque obiettivo, e si
è candidato per il raddoppio. Da parte sua, Jimmie Joh-
nson, che con un'irregolarità tecnica ha iniziato male la
propria stagione, sarà chiamato a rinverdire i fasti del
micidiale quinquennio chiusosi nel 2010. In casa Ford, il
teamRoush, squadra che vanta un non invidiabile rappor-
to tra investimenti fatti e titoli vinti riproporrà Carl
Edwards e Matt Kenseth come punte principali. Se
Edwards dovrà scrollarsi di dosso la sconfitta subita lo
scorso anno, Kenseth dovrà tornare costantemente su
livelli da vincente.
Sempre più sulla corda invece Greg Biffle, ora sotto pres-
sione anche del giovane e talentuoso Ricky Stenhouse,
senza dimenticare il campione di Daytona in carica Tre-
vor Bayne, nuovamente parcheggiato in casa Wood. Per il
marchio Toyota, questo dovrà essere l'anno del salto di
qualità. Nelle scorse stagioni troppi sono stati i problemi
di casa Joe Gibbs (team principale delle tre ellissi) che
hanno tralaltro coinciso, in modo anche impietoso, con i
richiami sulle vetture stradali. Kyle Busch e Denny Ham-
lin saranno gli attaccanti, supportati da Joey Logano. La
principale mina vagante sarà rappresentata proprio dai
fratelli Busch. Se Kyle ha messo inmostra tutta la sua clas-
se con una strepitosa vittoria nel Bud Shootout, dimo-
strando di aver metabolizzato le controversie del 2011,
dopo il licenziamento subito il fratello maggiore Kurt sarà
al via con una squadra minore, il Phoenix Racing, ma con
sponsorizzazioni importanti ed un pacchetto tecnico del
tutto simile a quello di Tony Stewart. Tra i suoi acerrimi
rivali, l'ex compagno Brad Keselowski, ora solo al timone
dell'armata Penske. Una nota va anche al debutto di Dani-
ca Patrick nella categoria regina. Grazie all'accordo con il
team Baldwin, che le ha garantito un posto al via, la pilo-
tessa di casa Stewart-Haas si confronterà per la prima vol-
ta con numeri uno del mondo stock-car. Il suo program-
ma sarà di 10 gare: nelle restanti 26, a portare in pista il
numero 10 sarà proprio Baldwin, schierando una Chevy
per David Reutimann. Da segnalare tra i debutti anche
quello del team BK, dal nome dello sponsor Burger King.
Rilevate le vetture ex Red Bull, la squadra, diretta da Har-
ry McMullen, porterà al via Travis Kvapil ed il giovane
Landon Cassill (sostituito da Reutimann solo a Daytona).
L’uomo da battere
Gli sconfitti 2011
Le mine vaganti
Alla finestra
I giovani al top
Gli outsider
Tony Stewart
Carl Edwards
Jimmie Johsnon
Kyle Busch
Kurt Busch
Danica Patrick
Jeff Gordon
Matt Kenseth
Denny Hamlin
Kevin Harvick
Greg Biffle
Brad Keselowski
Joey Logano
Ricky Stenhouse
Trevor Bayne
Jamie McMurray
Juan Pablo Montoya
Paul Menard
Jeff Burton