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IRC
AZZORRE
Guido Rancati
“E’ ancora lunga… E difficile…”. La seconda
delle tre tappe del Sata Rally Açores è appe-
na finita e Ola Floene chiarisce bene che non
è tempo di tirare il fiato, non ancora. La clas-
sifica conferma: dopo le prime otto prove
speciali – avrebbero dovuto essere nove, ma
una, la penultima della giornata che sta
finendo, è stata cancellata a causa della bufe-
ra abbattutasi su Sao Miguel – lui e Andreas
Mikkelsen hanno quindici secondi e poco più
di vantaggio nei confronti di Juho Hanninen
e di cose, nelle cinque che restano, possono
succederne tante…Dario D’Esposito, prezio-
so direttore sportivo della struttura italiana
che prepara e gestisce la Fabia della coppia
norvegese, lo sa e conferma: “Se Juho non si
fosse girato, sarebbero pari”. Sull’esito di un
testa a testa ad alta tensione, il ligure non si
sbilancia: “La partita è apertissima, vedremo
come andrà a finire”.
Finisce bene, per il ragazzo che fa sognare
legioni di ragazzine. Su strade ancora bagna-
te, continua a rastrellare successi parziali.
Continua a spingere sempre più indietro il
finlandese che, prima dell’ultima pausa,
deve prendere atto che le sue (legittime) spe-
ranze di iniziare la stagione nell’Interconti-
nental Rally Challenge con una vittoria sono
ormai azzerate: troppi, i ventisei e passa
secondi che lo separano dalla vetta per esse-
re annullati nei due tratti che restano. A
togliergli le ultime illusioni, ci pensa il penul-
timo verdetto: pur dandoci dentro come un
matto, ha lasciato qualche altro spicciolo al
rivale. Che nel poco che resta può permetter-
si di alzare un tantino il piede.
“E’ stata una gara davvero molto combattu-
ta”, fa notare Mikkelsen a cose fatte. “Anche
se siamo stati in testa fin dall’inizio – osser-
va – Juho ha rappresentato una costante
minaccia ed essere riuscito a tenergli testa è
proprio una bella soddisfazione”. E’ ovvia-
mente felice, il campione in carica. Per sé e,
dice, per la squadra: “Hanno fatto un lavoro
fantastico e di questo non posso che ringra-
ziarli”. Attento anche alle parole, trova il
modo di far sapere che a renderlo ancor più
contento è il risultato complessivo della Sko-
da: “Abbiamo raccolto il massimo dei punti
possibile ed è un ottimo viatico per dare alla
Casa un altro titolo costruttori”. Hanninen si
allinea: aver perso il testa a testa con il più
giovane scandinavo non può fargli piacere,
ma non ne fa un dramma. E non insiste più
del lecito sul tempo perso venerdì mattina al
primo passaggio da Sete Citades: “Capita…”,
taglia corto prima di andare a prendere posto
sul secondo gradino di un podio completato
da Bryan Bouffier. Terzo a oltre due minuti,
il transalpino ha salvato in qualche modo il
bilancio della Peugeot. Ma anche se ha vin-
to il confronto diretto con Bruno Magalhaes
– che per cercare di mettergli il sale sulla
coda ha finito per mettersi per cappello la
207 ora gestita dalla Delta – non è mai sta-
to in condizione di impensierire i due con la
compatta dell’est.
Anche la strada per il titolo è ancora lunga.
Ma si fa una dannata fatica a immaginare che
per la Skoda sia impervia…
E’ stata una gara davvero molto
combattuta. Anche se siamo stati in testa fin
dall’inizio, Juho ha rappresentato una costante
minaccia ed essere riuscito a tenergli testa
è proprio una bella soddisfazione
ANDREAS MIKKELSEN
Sopra, Juho Hanninen
al centro di una cartolina azzoriana.
A destra, Brian Bouffier
con la Peugeot della Delta Rally