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MONDIALE RALLY
IL CASO
LA QUALIFYING STAGE
FA GIÀ DISCUTERE
Eccitante: così definisce la prova di qualifica
Denis Giraudet
.
L’ultimo romantico del mondiale rally non nasconde il suo timo-
re per la possibilità che qualche diesse, prima o poi, sfrutti la sfi-
da della vigilia per mettere in atto manovre poco sportive, sacri-
ficando un suo pilota per costringere l’avversario che segue a viag-
giare nella polvere, ma ammette che, vista dalla parte di chi cor-
re, aver dato un senso all’insulso shakedown è stata cosa buona e
giusta. Ricorda che la regola del tutto artificiale di far spazzare le
strade nelle ultime due tappe al pilotamessomeglio aveva costret-
to i campioni a finire le prime due giornate al rallentatore e osser-
va che l’artifizio non era comunque servito a porre fine al domi-
nio di Sébastien Loeb e della Citroen.
Jarmo Mahonen
, uomo forte del Finland Rally la pensa diver-
samente: “Mi chiedo – dice – perché si debba dare un ulteriore
vantaggio a chi è già di suo il più forte e credo che dovremo tor-
nare ad occuparci della faccenda per preservare l’interesse del
mondiale”. E’ un’opinione e come tale va rispettata. Ma spiega
molte cose. Intanto, dà ragione a chi ne apprezza le doti commer-
ciali, ma costringe un po’ tutti quelli che non hanno dimenticato
il senso più profondo dei rally a chiedersi se davvero la specialità
ha bisogno di artifizi per tornare a brillare di luce propria. E a
interrogarsi se, nella stanza dei bottoni e dei bottini, è proprio
necessario che abbiano diritto di residenza chi mette sempre e
comunque in prima linea il vil metallo.
ran.