Page 69 - Italiaracing

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Come è maturata la decisione di
andare a correre in GP3?
“L’intento era quello di andare in F.3, che
si adattava certamente meglio al mio livel-
lo di esperienza, maturata in due anni di
Formula Abarth, ed era il gradino successi-
vo. Abbiamo avuto l’opportunità di andare
inGP3 e l’abbiamo colta. Si è trattato di una
decisione molto importante, in un campio-
nato internazionale di alto livello, che segue
la F.1, ed anzi un passaggio obbligato per
arrivarci. È comunque una grande espe-
rienza, ma l’abbiamo presa con decisione
con l’intento di poter fare bene, pur volen-
doci mettere in gioco”.
Come avete scelto Trident?
“Trident è una nuova squadra che si inse-
risce quest’anno nel panorama della GP3,
ed è da sempre stata veloce e competitiva
in GP2. Ci hanno contattati loro e abbiamo
deciso di intraprendere questa strada.
Abbiamo tante cose su cui lavorare insie-
me, mi hanno offerto la loro professionali-
tà per poter imparare in questa categoria,
motivo per cui non abbiamo esitato. Abbia-
mo preso un rischio a scatola chiusa, ma
sappiamo di essere con un team di alto
livello”.
Come valuti i tuoi ultimi due anni in
Formula Abarth?
“Si poteva fare meglio. Non ho raccolto in
pista i risultati che potessero confermare la
mia velocità espressa in prova. Soprattutto
nel 2011 ero spesso nei primi sei, ma non
sono riuscita a raccogliere i risultati spera-
ti. Quest’anno sono maturata molto e pen-
so di aver acquisito una parte importante
del mio carattere che in precedenza non
avevo”.
Come sono andati i test di Estoril?
“Mi sono trovata in una situazione partico-
lare. Sia la macchina sia la pista che il team
erano completamente nuovi. Non è stato
un test facile, ma sono soddisfatta del risul-
tato, ed anche la squadra è contenta di me.
Volendo essere onesti sono anche stata un
po’ sfortunata perché nel corso del secon-
do giorno potevo avvicinarmi ad 1”5 dalla
vetta, che penso possa essere un distacco
reale. C’erano pochi esordienti, quindi cre-
do che il risultato sia stato accettabile”.
Che aspettative hai per il prosieguo
della stagione?
“Migliorarmi progressivamente. Devo
imparare tanto e avvicinarmi alle posizioni
che contano. Nel finale della stagione
l’obiettivo è quello di puntare alla Top-10.
La macchina è molto performante, ma mi
devo adattare a piste, vettura e gomme che
non conosco. È una stagione di apprendi-
stato e punterò a migliorarmi, cercando di
stare stabilmente nelle posizioni di metà
classifica”.
Come ci si sente ad essere l’unica
ragazza in un paddock a maggioran-
za maschile?
“Non è facile, perché devi riuscire a rappor-
tati in un determinato modo con le perso-
ne. Si rischia altrimenti di essere fraintesi
o poco rispettati in pista. Io sono un pilota,
sono lì per fare quello che fanno gli altri
venti concorrenti, senza alcuno sconto.
Devi avere tanto carattere, distinguerti e
farti rispettare. È comunque un sistema che
conosco da quando sono piccola e ci sono
abituata. Ho molto amici maschi, a volte
forse sono un po’ maschiaccio anche io e
quindi non ho problemi”.
Che cosa fai nella tua vita oltre corre-
re?
“Per me correre è tutto. Quello che viene
dopo è relazionato a questo. Mi alleno mol-
to in palestra, faccio tanto simulatore e tut-
to quello che serve per correre. Vado a
scuola frequento l’ultimo anno di liceo lin-
guistico e, in estate, avrò l’esame di stato.
Tutto questo mi mette un po’ di pressione,
ma continuerò anche all’università. Poi
esco con le mie amiche, i miei amici e fac-
cio equitazione”.
In che modo pensi che la tua imma-
gine possa darti giovamento all’in-
terno del mondo delle corse?
“La mia immagine può aiutarmi dal punto
di vista della comunicazione e degli spon-
sor. Ma proprio per questo è una pressione
in più, perché bisogna essere anche perfor-
manti. Non basta il bel faccino, bisogna
essere veloci e confermare in pista i risul-
tati”.
Che tipodi allenamentodevi sostene-
re per essere pronta adun campiona-
to come la GP3?
“Mi alleno con il mio preparatore, Marco
Rustichelli, a Roma. Lo faccio molti giorni
a settimana e così continuerò fino ad inizio
stagione e nel futuro. Ho sessioni di tre o
quattro ore molto intense, mentre a casa
proseguo il mantenimento. Mi trovo molto
bene con lui, ha tirato fuori la sicurezza che
è in me, convincendomi che posso farcela
senza problemi”.
Quale obiettivo a lungo termine ti sei
prefissata per la tua carriera?
“Il mio obiettivo è quello di diventare pilo-
ta professionista. E sogno di arrivare in F.1
da quando ho 8 anni”.