Guido Rancati
Ne ha viste tante, Malcolm Wilson, troppe
per sorprendersi ancora. E, troppo intelli-
gente per cedere alla tentazione di imbasti-
re un processo pubblico a carico di uno dei
suoi, riesce a far buon viso a cattivo gioco
anche nelle situazioni più assurde. Così, alla
fine di un rally che ha ridotto di parecchio
le possibilità della Ford di spuntarla nella
sfida iridata con la Citroen e quasi azzerato
quelle di Jari-Matti Latvala di poter pensa-
re seriamente interrompere la serie di Séba-
stien Loeb, il padre-padrone della M-Sport
riesce in qualche modo a vedere il bicchie-
re mezzo pieno: “I nostri due piloti di pun-
ta – osserva a bocce ferme – sono stati i più
veloci in undici delle ventidue prove specia-
li disputate nel fine settimana e Petter Sol-
berg, imponendosi nella Power Stage, ha
raccolto quei punti supplementari che gli
permettono di restare in corsa per il titolo”.
Tutto vero, ma è fin troppo ovvio che la pro-
vata competitività delle Fiesta anche in quo-
ta e il piazzamento del norvegese non pos-
sono fargli dimenticare neppure per un
istante l’ennesima gara folle del finlandese
in eterno bilico fra genio e sregolatezza.
Ne ha combinate davvero parecchie, in
Messico, il ragazzo con gli occhiali. Dalla
foratura che il primo giorno l’ha costretto a
cedere definitivamente il comando delle
operazioni alle capriole con le quali, a un
tiro di schioppo dalla fine, ha dovuto arren-
dersi, passando per la sospensione distrut-
ta nella seconda frazione, la sua trasferta
dall’altra parte dell’Atlantico è stata un sus-
seguirsi di erroracci difficili da dimenticare.
E la giustificazione adottata per metterci un
taccone è quasi peggio del buco: “A distrar-
mi – ha spiegato con imbarazzante cando-
re – è stata la vista dell’auto incidentata di
EvgenyNovikov”. E’ possibile e financo pro-
babile che sia andata proprio così, ma l’epi-
logo mostra inequivocabilmente che stava
andando a tutta, che non aveva grandi mar-
gini di manovra per fronteggiare un impre-
visto. E questo, come il giorno prima, non
aveva più nessunissimo motivo per farlo.
Tanto era chiaro che alla regolare non ce
l’avrebbe fatta in nessun modo a tornare
sull’attico della classifica e neppure a infi-
larsi fra i due con le DS3 ufficiali ormai
padroni indiscussi e indiscutibili del campo.
Wilson lo sa bene e ci sta che, nel pomerig-
gio messicano, quando al quartiere genera-
le del Grande Ovale Blu è arrivata la confer-
ma che il roll-bar della’auto stropicciata non
garantiva più la necessaria tenuta, si sia
chiesto se davvero ha fatto bene a puntare
sul più giovane dei finlandesi fino alla scor-
sa stagione alla sua corte. Scaricando Mik-
ko Hirvonen che sarà anche un tantino
meno veloce, ma spreca molto, molto
meno… “E’ ancora lunga e di cose ne pos-
sono succedere ancora tante”, taglia corto il
padre-padrone della M-Sport confortato in
qualche modo dai numeri. Ma intanto la
Citroen sta prendendo il largo nella classi-
fica del mondiale costruttori e Loeb archi-
via la gara con un’altra vittoria – la seconda
in tre gare – che gli permette di guardare
avanti senza affanni. Con la certezza di poter
affrontare il tanto che resta senza l’assillo di
dover vincere sempre per portare a casa un
altro titolo.
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MONDIALE RALLY
MESSICO