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AL-ATTIYAH NON SBAGLIA
“Il risultato non è male, ma quello che mi soddisfa di più è costatare che le nostre
prestazioni sono in crescendo”. Nasser Al-Attiyah (
sopra
) incassa il sesto posto con-
quistato con una gara intelligente e impreziosito dalla sua prima vittoria in una pro-
va speciale mondiale. In Messico, supportato con la ben nota abilità da Giovanni
Bernacchini, il qatariano ha fatto vedere che il suo apprendistato con una vuerrecì
continua con profitto. Non ha sbagliato niente, ha mixato con intelligenza le sue doti
velocistiche e il suo senso tattico.
A Thierry Neuville è andata meno bene: subito molto veloce, il ragazzino belga ha
pagato pegno incocciando una pietra. Rientrato in gioco, ha evitato di esagerare, ma
come Al-Attiyah ha vinto la sua prima prova. Aspettando il bello che verrà.
TANAK CRESCE BENE
Dall’Estonia con furore. Ma anche con tanto buon senso. Ott Tanak archivia la ter-
za gara della stagione con un quinto posto che la dice lunga sulle sue doti: non ce
l’ha fatta a vincere il confronto con il più esperto Mads Ostberg, il protetto di Mar-
kko Martin, ma non ha sbagliato quasi niente in un rally nel quale a commettere
errori più o meno fatali sono stati in tanti. Da Jari-Matti Latvala a Petter Solberg, da
Evgeny Novikov al rientrante Chris Atkinson che ha patito il giusto a grattarsi di dos-
so la ruggine accumulata lontano dal mondiale.