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INDYCAR
LUCA FILIPPI
Marco Cortesi
Si è felicemente concluso il percorso di
avvicinamento alla IndyCar di Luca
Filippi. Il 26enne pilota
cuneese sarà al volante di una Dalla-
ra-Honda per il team Rahal-Letter-
man-Lanigan a partire dalla prossima
500 Miglia di Indianapolis. Una sfida
difficile, quella sul catino dell'Indiana,
ma non impossibile considerati i risul-
tati ottenuti da piloti che già si erano
mostrati vincenti in GP2 Series , in
particolare Mike Conway, che tra l’al-
tro fu compagno di Filippi nel team
Super Nova. All'inglese, per lasciare
un'ottima impressione, era bastata
una stagione, per di più parziale a cau-
sa di un brutto incidente rimediato in
seguito a un contatto con Ryan Hun-
ter-Reay. Passato al team Andretti, è
stato ora scelto da un osso duro come
AJ Foyt e rischia di diventare una del-
le rivelazioni dell'anno. Tornando a
Filippi, avrà dalla sua, oltre al proprio
talento, la serenità di una squadra che,
anche quando è restata a lungo fuori
dalle competizioni, è stata sempre al
top della professionalità. In particola-
re, questo elemento sembra favorevo-
le rispetto al tentativo fatto nel 2011 da
Giorgio Pantano, con un team Dre-
yer&Reinbold più impegnato a centel-
linare le risorse che ad investire. Deci-
sivo il fatto che, al contrario che nel
2012, ci sia una vettura nuova, più
indicata per ricevere questi investi-
menti e che potrà limare verso l'alto il
distacco dei team "subprime". Le pos-
sibilità sono quelle di vedere un italia-
no tornare al successo e lottare per il
titolo dopo i tempi d'oro nella CART
di Alex Zanardi e Max Papis. Le diffi-
coltà con cui si sono scontrati i nostri
alfieri nell'era Tony George sono sta-
te, oltre a quelle di tipo economico,
quelle legate ad una presenza prepon-
derante di circuiti ovali. In una stagio-
ne in cui si è raggiunto il minimo sto-
rico, ed in cui i temibili "cookie cutter"
(triovali con pendenza progressiva)
sono praticamente spariti, il gap
d'esperienza potrebbe ridursi abba-
stanza da dare a Filippi una spinta
positiva nel giocarsela alla pari. India-
napolis e poi Detroit, tracciato "buo-
no" ma complicato specie quando pio-
ve, e poi ancora Fort Worth. Un anel-
lo che ha addirittura sollevato voci di
sciopero tra i piloti, molti dei quali lo
considerano simile - nel male - a Las
Vegas. Milwaukee ed Iowa, nella loro
tendenza ad essere una roulette, con-
durranno ad un finale tutto su strada-
le con l'eccezione del round conclusi-
vo di Fontana. Sull'Auto Club Speed-
way, gemello dell'ovale di Brooklyn
dove Zanardi aveva centrato la prima
vittoria su ovale…
È FATTA
Rahal mi ha dato un grande attestato di fiducia. Ha deciso
di puntare su di me pur sapendo che non ho grandi sponsor alle spalle.
Ma un gran lavoro lo ha fatto anche il manager Gorne
LUCA FILIPPI