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Massimo Costa
Magari da domenica ci sarà un nuovo termi-
ne per definire un errore banale, vistoso, gra-
ve, che rovina un’intera corsa, una partita,
un, qualche evento: la Maldonata. Pastor
Maldonado stava per conquistare un sesto
posto mirabolante per se stesso e per la Wil-
liams-Renault. Una corsa fantastica, durissi-
ma, nella quale ha lottato e combattuto con
grande intensità, cercando negli ultimi giri di
mettere pressione, superare, la Ferrari di
Fernando Alonso. Spingeva forte Maldona-
do, brillantissimo anche in qualifica tanto da
conquistare laquarta filaa soli tredecimi dal-
la Mercedes di Nico Rosberg. Il venezuelano
stava insomma per giustificare l’enorme
investimento che il Governo venezuelano ha
fatto sudi lui provocando le iredei partiti del-
l’opposizione. Ma quando sembrava fatta,
quando la bandiera a scacchi stava già per
essere srotolata davanti al muso di Jenson
Button, Maldonado anziché iniziare ad alza-
re il piede, a procedere con estrema circospe-
zione accontentandosi di quella sesta posi-
zione, ha messo due ruote sull’erba sintetica
e in accelerazione la Williams gli è scappa-
ta via come un cavallo imbizzarrito. Risul-
tato: una gran botta, frontale, contro il
muro, il rimbalzo in mezzo alla pista. Una
bella frustata al collo del pilota e menomale
che non c’era nessuno nei paraggi, dietro di
lui, sennò si sarebbe scatenato il finimondo.
Alonso ha tirato un sospiro di sollievo, pur
dispiacendosi per come era finita per Mal-
donado, ammettendo che la sagoma della
Williams nei suoi specchietti era a dir poco
fastidiosa. Non si buttano via risultati così,
ma questo è Pastor. Capace di grandi cose e
di errori banalissimi. Lo faceva in GP2, in
World Series Renault, in F.Renault. Un’abi-
tudine che non vuole sparire. Maldonado l’a
presa con filosofia, la Willliams un po’
meno. Certo che anche dal muretto box,
conoscendo il soggetto, potevano invitarlo
via radio a starsene tranquillo. Maldonado
e la Williams lasciano Melbourne senza
punti, ma con il ricordo di una gara da pro-
tagonisti e con la consapevolezza che la
FW34 a motore Renault se la può giocare
anche con la Ferrari.