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FORMULA 1
IL CASO
Stefano Semeraro
Ormai si è arrivati alla massa critica: quel-
le degli attacchi, dei dubbi, dei problemi
sollevati dalle prestazioni di Massa, il pilo-
ta. Un ritiro dopo essere stato al massimo
16esimo in Australia, un 15esimo posto in
Malesia, quasi doppiato da Fernando Alon-
so. Già la F2012 è un pensiero per Mara-
nello, visto che la macchina al momento
non è affatto lo strumento di rivincita che
tutti sognavano, ma al massimo un salva-
gente stretto attorno a quello splendido
nuotatore di Fernando Alonso, l’inesorabi-
le sprofondo di Felipe è un peso morto che
nessuno ha più voglia di sopportare. Quin-
di, nel meeting che si è tenuto a Maranello
dopo Sepang, le cose sono state messe in
chiaro: o Felipe trova il modo di riemerge-
re da una crisi che dura ormai da due anni,
o rischia di finire silurato con la stagione in
corso. Al di là delle belle parole di sostegno
che il brasiliano ha incassato da Stefano
Domenicali e da Luca di Montezemolo, la
sostanza è questa. E Massa è il primo a
saperlo. «Ho incontrato il mio ingegnere di
pista Rob Smedley e passato un sacco di
tempo con Pat Fry – ha raccontato Felipe
al sito internet della Ferrari – riflettendo
su tutto quello che è successo, perché que-
sto è l’unico modo che ci possa aiutare a
comprendere le ragioni degli ultimi due
brutti weekend di gara». Una vera e propria
autocritica, che è poi sempre il primo pas-
so per riconoscere il problema, affrontarlo
senza scorciatoie e tentare di risolverlo.
«Sono deluso, non avrebbe senso negarlo.
Non segnare nemmeno un punto in due
gare famale. Non è la prima volta che attra-
verso un momento difficile come questo e
so bene che le cose possono cambiare in
fretta, ma è ora di cambiare pagina e di dare
il meglio di me stesso perché voglio che
questo brutto periodo finisca».
In agguato ci sarebbero Jarno Trulli e
Adrian Sutil, che ha poco deciso di chiude-
re i conti con la giustizia accettando i 18
mesi di reclusione (sospesi con la condizio-
nale) per le sue note disavventure, ma
soprattutto Sergio Perez che dopo la bella
prova in Malesia molti hanno cominciato a
identificare come il sostituto ideale – Sau-
ber permettendo – di Massa. E nel 2013
potrebbe arrivare Robert Kubica, il vero
candidato alla Rossa già dallo scorso anno,
a patto che il polacco recuperi pienamente
dopo il terribile incidente del febbraio 2011.
Il presente di Felipe è insomma abbastan-
za tormentato, specie perché la F2012, una
macchina abbastanza complessa da “capi-
re” a fondo, non è proprio la vettura da cui
attendersi un aiutino in momenti difficili.
«Pat mi ha informato nei dettagli sullo svi-
luppo della F2012 – ha raccontato ancora
Massa, che dopo un po’ di riposo a Monte-
carlo è tornato a Maranello per continua-
re il lavoro al simulatore – e la nostra spe-
ranza è di migliorare un pochino già a par-
tire da Shanghai. Sia quello cinese che quel-
lo di Sakhir sono due circuiti che amo,
dovremo giocarci in contrattacco, settando
al meglio la vettura per cogliere al meglio
le occasioni, come ha fatto Fernando a
Sepang».
Certo, un altro passo falso renderebbe la
situazione insostenibile. E rischierebbe di
esaurire le restanti scorte di pazienza di
Montezemolo, Domenicali & Co. «Sento
che attorno a me c’è fiducia, il team è uni-
to e questo èmolto importante – ha aggiun-
to Felipe – ora sta a me trasformare questo
sostegno in risultati. Voglio che tutti torni
normale come un tempo, in modo da poter
mostrare tutto il talento che possiedo come
ho sempre fatto e come il team sa che pos-
so ancora fare». Una gara difficile, forse la
più difficile che Massa ha affrontato dopo
l’incidente dell’Hungaroring.