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MOTO GP
IL CASO
Massimo Costa
Valentino Rossi sbuffa. Valentino Rossi
non ci sta. Valentino Rossi è ultimo in qua-
lifica tra le Moto GP. Valentino Rossi è più
lento del compagno Nicky Hayden. Valen-
tino Rossi è dietro ai piloti con le Ducati
satellite. ValentinoRossi accusa la squadra,
i tecnici, sbeffeggia Hayden che si sbatte
per conquistare il sesto posto in gara.
Valentino Rossi se la prende con Hector
Barbera che lo ha “sportellato”. Valentino
Rossi dimentica che lui di “sportellate” ai
colleghi ne ha date parecchie. Tutti i nodi
vengono al pettine nei momenti di difficol-
tà ed ecco che scopriamo un Rossi ben lon-
tano da quello tutto sorrisi e battute dei
tempi belli. Rossi non riesce a controllare
come vuole lui la Ducati, non sembra esse-
re in grado di adeguarsi, come faceva Casey
Stoner quando correva per la marca italia-
na. E proprio l’australiano nel 2011 fu
ingiustamente individuato da Rossi, anco-
ra una volta poco corretto, come il respon-
sabile della crisi Ducati. Stoner rintuzzò
punto su punto e anche alla vigilia di Losail
non gli ha risparmiato un “Rossi quando si
accorge che un pilota è competitivo cerca di
distruggerlo non in pista, ma attraverso la
stampa, cerca di farlo passare per un idio-
ta. Ora che i suoi risultati non sono come in
passato, vedete un Valentino diverso,
quando perde è un altro”. Rossi è in crisi,
c’è poco da girarci attorno, e scade nel più
classico dei comportamenti italici: il vitti-
mismo. Hayden, che tra l’altro durante l’in-
verno per una frattura alla spalla ha salta-
to i test lasciando gli sviluppi a Valentino
(ahi ahi ahi), è riuscito con i denti a strap-
pare un buon piazzamento, seppur molto
lontano dalla Yamaha di Jorge Lorenzo e
dalle Honda di Dani Pedrosa e Stoner. Ma
qualcosa ha fatto. Rossi invece, ha già
decretato che il 2012 si è concluso in Qatar.
E dire che il direttore tecnico Filippo Pre-
ziosi ha trascorso il weekend di Losail
addossandosi, come raramente si vede, le
colpe per la mancanza competitività di
Rossi. Cosa che all’italiano è scivolata sulla
tuta. E’ raro assistere a una differenza così
netta nei comportamenti, con la squadra
che difende a spada tratta il pilota prenden-
dosi ogni responsabilità e questi che inve-
ce getta discredito sugli ingegneri. E farlo
proprio in questo periodo, quando nel
mondo delle quattro ruote c’è un Fernando
Alonso che, in una situazione simile con la
Ferrari non al top, si stringe attorno ai tec-
nici e ai meccanici per cercare di risolvere
i problemi, denota scompiglio mentale in
Rossi e nel suo clan. Incapaci di gestire la
situazione.
ROSSI: “IO NON LOTTO
PER UN SESTO POSTO”
Rossi, quello che aveva imposto il box separato alla Yamaha perché teme-
va Lorenzo, è dunque arrivato al capolinea? Prenderà decisioni drastiche
nei prossimi giorni? Si farà da parte avendo urlato che con questa Duca-
ti non si potranno mai ottenere risultati? Ecco le sue parole: “Ho avuto
dei grossi problemi a inizio gara. Quando mettiamo la gomma nuova ho
difficoltà in frenata. In più ho perso 4-5 secondi dopo lo scontro con Bar-
bera. Poi sono riuscito a migliorare e all'ultimo giro addirittura ho fatto
il mio miglior tempo con le gomme consumate. Però, serve a poco. Non
riusciamo a essere competitivi. Non riesco a guidare questa moto, non
riesco a fare la differenza, nemmeno a tenere il passo di Hayden, rispet-
to al quale riuscivo ad andare forte. In teoria con le gomme nuove dovrei
andare più forte. Anche Nicky ha fatto una buona gara con l'altra Duca-
ti ufficiale, però è finito sempre sesto ma io non ci sto a lottare per un
piazzamento simile, voglio almeno il podio. A Jerez nei test era andata
meglio, sesto con la gomma da tempo. Ma come passo siamo sempre lì,
non è un obiettivo allettante lottare per il sesto posto. Siamo abituati a
ben altro. Probabilmente andiamo peggio dell'anno scorso, cosa vi devo
dire? Voglio essere sincero. Non riesco a guidarla bene, questa moto,
anche rispetto ai miei compagni di marca. Questa Ducati ha problemi. Io
ho dato indicazioni su dove intervenire. Ma non siamo riusciti a risolve-
re i problemi. Io purtroppo non sono un ingegnere e non posso farci nien-
te. Almeno di positivo c'è che con questo telaio non si cade. E' già qual-
cosa. Le speranze le abbiamo finite tutte l'anno scorso. Più che speranze
ci vorrebbe una moto migliore. A un certo punto ho pensato anche di
rientrare ai box, ma poi sono rimasto per dare ai tecnici dati da studiare
per migliorare qualcosa”. Parole che lasciano di stucco, soprattutto quan-
do afferma che lui per un sesto posto non lotterebbe, che aveva pensato
di rientrare ai box.