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Massimo Costa
Per ventitrè piloti il GP di Cina era una tappa
come le altre, la terza di una stagione che sarà
interminabile. Per Felipe Massa invece, Shan-
ghai rappresentava la gara che avrebbe defini-
to il suo futuro. Se la domenica sera, rientrato
in hotel dopo il GP, avrebbe potuto ancora
guardarsi allo specchio e ritenersi un pilota di
F.1, o iniziare a pensare seriamente che qual-
cosa in lui stava cambiando. Massa ha lavora-
to molto su se stesso prima di prendere l’aereo
per la città cinese. E’ stato qualche giorno a
Maranello, ha verificato i dati, ha voluto capi-
re i motivi per cui era stato praticamente
assente, al di là dei problemi conclamati della
F2012, a Melbourne e soprattutto a Sepang,
dove la pioggia aveva azzerato i valori tecnici,
come dimostrato dal suo compagno Fernando
Alonso. Con una pressione enorme sulle spal-
le, col cervello in subbuglio, Massa in qualifi-
ca non è entrato nel Q3, a differenza di Alon-
so, ma la sua prestazione si è avvicinata di mol-
to a quella del compagno spagnolo. Leggiamo
i dati. Nel Q1, Alonso segna 1’36”292, Massa
1’36”556: nel Q2 Alonso entra nella fase finale
della qualifica grazie al tempo di 1’35”982 che
gli vale la nona posizione, Massa è dodicesimo
con 1’36”255. Romain Grosjean, conquista l’ul-
tima piazza disponibile per il Q3 in 1’35”903,
Sebastian Vettel è undicesimo con 1’36”031.
Insomma, anche se rimane il dispiacere per
non essere entrato nel Q3, Felipe non era per
nulla in affanno come nelle due precedenti
qualifiche in Australia e Malesia. In gara, per
Massa è stata scelta la strategia delle due soste,
per Alonso quella dei tre pit-stop. Alla fine era-
no entrambi scontenti, la F2012 ha messo in
mostra tutti i suoi limiti. Ma il brasiliano ha
corso bene, si è difeso, ha vinto duelli e anche
se non ha preso punti ed Alonso ha conquista-
to il nono posto, non lo si può definire disper-
so. Alonso ha ottenuto il suo giro più veloce al
41° giro in 1’41”152, Massa al 48° passaggio in
1’41”240, pur con gomme non certo fresche.
Sotto il traguardo, il divario tra la Ferrari
numero 5 e quella numero 6 (classificata tre-
dicesima) è stato di 5”5. Confortante, per Mas-
sa. Che ora può guardare al futuro con maggio-
re serenità. Sempre che si confermi a questi
livelli.
SEGNALI
DI RISVEGLIO