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GP CINA
SAUBER
Massimo Costa
Una qualifica da eroe: seconda fila, terzo tempo.
Una partenza da gambero e tutti i piani stilati pri-
ma del via cancellati. Kamui Kobayashi aveva
portato la Sauber-Ferrari nuovamente tra le stel-
le, terzo tempo in qualifica (a dire la verità, quar-
to, ma la penalità comminata a Lewis Hamilton
lo ha promosso di una posizione), ma quando alla
prima curva è sfilato settimo, dietro anche al
compagno Sergio Perez, il giapponese ha presto
capito che era iniziato un GP di sofferenza: “Non
ho capito bene cosa sia accaduto in partenza, la
macchina non si è mossa, sono rimasto come
stranito ed ho perso diverse posizioni. Sono rima-
sto bloccato nel traffico per diverso tempo, poi il
secondo pit-stop lo abbiamo fatto troppo tardi,
quando le gomme erano ormai andate. Spesso ho
recuperato posizioni partendo da dietro, ma que-
sta volta era diverso”. Tradotto: doveva giocarse-
la meglio. Non solo il giapponese, ma anche il
team che non è stato particolarmente brillante e
attento nella strategia delle tre soste. Kobayashi
ha lottato per arrivare almeno in zona punti e ci
è riuscito soltanto nel finale. Perez, incredibil-
mente secondo nella pioggia di Sepang, in quali-
fica è stato ridimensionato dal compagno Koba-
yashi che gli ha rifilato otto decimi, ma è pur sem-
pre stato capace di portare la Sauber nel Q3 a con-
ferma della validità della C31. Il messicano in
gara ha lottato, esagerato, sbagliato, ha pure
spinto Kamui verso l’erba nel lungo rettifilo di
Shanghai. Perez aveva una strategia diversa
rispetto a Kobayashi, due pit anziché tre. Nel
finale ha faticato a difendersi ed ha concluso
undicesimo: “Mi aspettavo di più da questa cor-
sa, sono partito bene e nel primo stint la macchi-
na reagiva molto bene. Ma quando ho montato le
gomme medie, tutto è cambiato, le performance
erano inferiori. Forse sarebbe stato meglio opta-
re per i tre pit-stop anche per me, ma queste cose
le sai sempre dopo. Ho anche perso tempo al
cambio gomme per un problema alla frizione”.
Peter Sauber non era venuto in Cina, aveva
lasciato il ponte di comando a Monisha Kalten-
born: “La nostra strategia non ha funzionato, ma
i nostri piloti sono rimasti bloccati nel traffico”.
Già, se Kobayashi fosse partito come doveva…
La Ferrari
INCIAMPA