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GP CINA
LA POLITICA
IN BAHRAIN SI CORRE,
MA...
Massimo Costa
A leggere le agenzie, i report in arrivo dall’estero, non l'hanno presa bene in Bahrain. La decisione della FIA
e della FOM di far disputare il Gran Premio sul circuito di Al Sakhir, nonostante la mancanza dei diritti uma-
ni che da 12 mesi colpiscono la popolazione del piccolo Paese degli Emirati, nonostante le invocazioni di non
favorire la famglia reale da parte di Amnesty International e le varie organizzazioni umanitarie, ha scatenato
le ire dei locali. Perché l’arrivo della F.1 offre ai reali la possibilità di mostrare al mondo che in Bahtrain la vita
procede senza alcun problema. Cosa non vera, dice Amnesty International. E allora, si stanno preparando
movimenti di protesta. Al-Wefaq, forza di opposizione sciita al governo dei regnanti Al Khalifa, che sono sun-
niti, hanno annunciato che da oggi fino a domenica si terranno manifestazioni. In particolare nella zona del-
l'aeroporto, per dare il "benvenuto" al mondo della F.1. Lo scrive La Gazzetta dello Sport. Si era anche detto
che il personale dei team avrebbe fatto meglio a non gironzolare con le divise dei team, in quanto facili ber-
sagli. Mentre sarà più logico per tutti asserragliarsi all’interno degli hotel, che saranno ben controllati dal-
l’esercito o dalla polizia. Sono state escluse, per il momento, dalle forze di opposizione, proteste nei pressi del
circuito. Un altro gruppo, però, chiamato Rivoluzione del 14 febbraio, intende dare vita a Tre giorni di colle-
ra per non dimenticare le 45 vittime causate dalla repressione governativa. E dunque, fare casino. Tutto potrà
accadere. Oppure nulla se la repressione si muoverà per tempo. Ma lo sviluppo più clamoroso riguarda la
FOM, che sembra ci stia ripensando. Secondo la Gazzetta, il GP del Bahrain potrebbe venire cancellato all'ul-
timo momento. Una decisione sarà presa soltanto giovedì.