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Nella gara che ha regalato dispiaceri a tanti, anche Andreas Mikkelsen (
sopra
),
ha pagato pegno. Fermato nel finale, il norvegese con la Skoda gestita dalla Vol-
kswagen è rimasto a mani vuote e poco lo consola il fatto di aver contribuito a
dimostrare quanto iniqua sia la regola che permette a chi si ferma nelle prime
tappe di rientrare. Ma per quasi tre giorni il ragazzo del profondo nord è stato
grande protagonista lottando alla pari – e spesso standogli davanti – con Séba-
stien Ogier. Perché è bravo davvero.
MIKKELSEN
SI METTE IN MOSTRA
Cinquecento chilometri da protagonista. Mai più veloce del gruppo, ma costante-
mente agli avamposti, Dani Sordo (
a sinistra
) ha ripagato alla grande la fiducia
accordatagli dalla Ford. Chiarendo bene quanto di suo ci avesse messo nell’esalta-
re la Mini schierata dalla Prodrive. La beffa finale – cinghia dei servizi a brandelli
a qualche migliaio di metri dall’ultimo controllo-stop – lo ha lasciato a mani vuo-
te, ma non ha cancellato il tanto di buono fatto anche con la Fiesta. E adesso, per
il cantabrico, il futuro è assai meno grigio.
PER SORDO
UNA BEFFA ATROCE