48
GP3
DAVID FUMANELLI
Antonio Caruccio
DavidFumanelli èstato ilmiglior italianonei test
svolti dalla GP3. Dopo tre anni di Formula 3
Open dove ha sfiorato lo scorso anno il titolo,
finito poi in tasca ad Alex Fontana, ora il giova-
ne lombardo si appresta a debuttare nella serie
cadetta di GP2 e F.1 con il team Arden, con le
ideebenchiare suquale sarà il suoobiettivo fina-
le…
Mancano pochi giorni all’inizio della sta-
gione GP3. Ti senti pronto?
“Si, siamo ad un ottimo punto con il lavoro. Sto
preparando la gara al simulatore in Inghilterra e
sta andando tutto come programmato. Il teamè
molto competitivo e dal punto di vista tecnicoho
un buon mezzo a mia disposizione. Spetterà poi
a me dare il giusto valore a questo pacchetto”.
Dopo tre anni di F.3 sei passato in GP3.
Quali sono le maggiori differenze tra le
due categorie?
“Il format di gara e le gomme. In GP3 devi dare
il massimo in poco tempo, devi ottimizzare il
lavoro fattonei test, perché ingaranonpuoi pro-
vare nuovi set-up, ma riesci appena a riprende-
re confidenza con la pista. Le gomme sono deci-
samente diverse. Sono come quelle della F.1 ed
il pilota deve imparare a gestirle. Non è una gara
sprint, ma devi amministrare questi pneumatici
ed impararne il degrado per capire come si com-
portano sulla lunga distanza. Come motore non
c’è grande differenza, mentre la prestazione
cambia dato che la GP3 ha motore turbo e più
carico aerodinamico che aiuta molto nelle curve
veloci”.
Lo scorso anno nonostante tu sia stato il
pilota con maggior vittorie e pole posi-
tion, hai perso di un soffio il titolo della
Formula 3 Open. Hai qualche rimpianto
al riguardo?
“Certamente mi è dispiaciuto non poter vincere.
Diversi fattori hanno condizionato il risultato,
ma col senno di poi forse bisognava concretizza-
re di più ad inizio stagione. Nonostante il secon-
do posto credo sia stata un’esperienza positiva,
dato che ho dimostrato di essere stato il miglior
pilota in pista”.
Come sono andati i test della GP3 svolti
questo inverno?
“I test sono andati abbastanza bene. Ad Estoril
ho dovuto prendere confidenza con la macchi-
na anche dopo la pausa invernale. Poi a Barcel-
lona e Silverstone ho portato avanti il lavoro per
il campionato. Abbiamo avuto qualche proble-
ma tecnico che ha rallentato un po’ le cose, ma
nel complesso il lavoro è stato svolto bene”.
Alla fine dello scorso anno sembravi
essere intenzionato al passaggio in
World Series Renault, poi dopo i test di
Jerez la tua attenzione si è indirizzata
verso la GP3. Come mai?
“Non è stato solo il risultato di Jerez a farmi fare
questa scelta, come pensano in molti. Purtrop-
po il budget per fare laWSR non lo avevo, e l’al-
ternativa più valida è stata la GP3, quindi ho
deciso di scendere in pista questo campionato”.
I tuoi compagni di squadra sono già al
secondo anno, tu invece all’esordio. Pen-
si sarà dura colmare il gap nei loro con-
fronti?
“Sono entrambi molto forti e nei test mi hanno
dato un ottimo riferimento, facendomi miglio-
raremolto velocemente. Ingara hannoungran-
de vantaggio e conoscono tracciati come Valen-
cia dove non sono mai stato. Non conosco tutte
le incognite che affronterò. Abbiamo fatto delle
simulazioni, ma la gara vera è un’altra cosa.
Dopo tre anni mi sento pronto per poter com-
petere a buon livello,
Che rapporto c’è tra voi?
“Direi buono. Adesso vivo con Matias Laine ad
Oxford ed il rapporto tra noi è positivo. Ci sarà
certamente tempo per approfondire la cono-
scenza nel corso della stagione”.
La pattuglia degli italiani èmolto nutrita
quest’anno inGP3.Haigiàcorsoconalcu-
ni di loro?
“Si. La cosa bella è che pur non avendo nessun
connazionale inF.1, ci sonomolti più italiani nel-
le serie propedeutiche. Alcuni corrono in GP2
dove sventola la bandiera italiana. Poi ci siamo
noi della GP3, ben quattro. Conosco Kevin Cec-
con perché abbiamo corso insieme per due anni
inFormula3,mentreVickyPiriaedAntonioSpa-
vone sono debuttanti a questi livelli, quindi for-
se dovranno lavorare di più all’inizio, ma sono
convinto che per metà campionato gli italiani
saranno davanti”.
Quali sono i tuoi obiettivi perquest’anno?
“Ovviamente fare bene e rimanere nelle posizio-
ni che contano. Il livello è molto alto, ma tutti
sono ravvicinati. Puoi trovarti a lottare per il
campionato e poi invece scivolare decimo. Biso-
gna sempre stare in top-10, vorrei essere tra i pri-
mi cinque fare buone gare ed ambire a qualche
vittoria”.
Chi pensi saranno i tuoi avversari?
“Sicuramente il mio compagno Mitch Evans è
uno dei favoriti dopo quanto dimostrato nella
stagione 2011. Penso sia meglio averlo in squa-
dra inmododaavereunparagonediretto.Anche
Da Costa ha dimostrato di andare molto forte,
ma ci sono almeno sette piloti che partiranno in
lotta per il campionato, come Matias Laine, Tio
Ellinas, Aaro Vanio e Daniel Abt.
Hai detto di esserti spostato a vivere in
Inghilterra, comemai questa scelta? Tor-
ni ogni tanto in Italia?
“Mi sono trasferito per essere più vicino alla
squadra e fare anche un’esperienza che mi sarà
utile per il futuro. Migliorerò la mia conoscenza
della lingua e conoscerò la quotidianità britanni-
ca. Ogni tanto torno in Italia, ma passo qui la
maggior parte del tempo”.
Ultimamente stai lavorando spesso al
simulatore di Milton Keynes dove oltre
alla sede di Red Bull c’è anche quella di
Arden. Èparadossalepensare a te come il
prossimo italiano ad entrare nel pro-
gramma della casa austriaca dopo Pisco-
po e Bortolotti?
“Non nego che sia una mia ambizione, ma ora
nonsi sa.Dipenderàdai risultati, cercheròdi fare
un buon campionato per essere visto di buon
occhio da loro, è un’occasione in più che mi si è
presentata e vorrei sfruttarla”.
L’ATTACCANTE
DEGLI AZZURRI