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DTM
GARA AL LAUSITZRING
Claudio Pilia
Di nuovo una M3, di nuovo il team Schnitzer. La sto-
ria si è ripetuta, a 20 anni di distanza dall’ultima vol-
ta, in quel del Lausitzring: dopo Roberto Ravaglia, nel-
l’ormai lontano ottobre 1992 sul circuito (lungo) di
Hockenheim, la BMW è tornata a conquistare una vit-
toria nel DTM, a poco più di una settimana dal rientro
ufficiale. Anche se il big boss Jens Marquardt ha pre-
dicato calma: “Teniamo ben piantati i piedi per terra!”
Ed eccola qui, è tornata la BMW ed è tornato anche
Bruno Spengler, che, dopo aver lasciato la Mercedes,
ha trovato nuove motivazioni ed un team di alto livel-
lo fin da subito. Il canadese ha compiuto tutte le mos-
se giuste: prima la pole position in qualifica, poi una
gara perfetta, fin dal via. Partito forte, ha dovuto difen-
dersi da un un arrembante Gary Paffett, che al pronti-
via ha sfruttato un’indecisione del brasiliano Augusto
Farfus, infilandolo alla prima curva. Da lì è stato un
lungo testa-a-testa, che nemmeno i pit-stop sono riu-
sciti ad intaccare, con Spengler che guadagnava qual-
che decimo e Paffett che rispondeva prontamente.
“Bruno è stato costantemente sotto pressione”, ha
commentato a bocce ferme Charly Lamm, gran capo
del teamSchnitzer, “e non si è potuto permettere nem-
meno un errore. È sensazionale quello che ha fatto, ha
dei nervi d’acciaio”. E pure un bel po’ di sangue fred-
do, riuscendo nell’intento di far sembrare facile una
situazione decisamente complicata. Sono diventate,
così, cinquanta le vittorie della Casa di Monaco di
Baviera, traguardo che ha in partemesso in ombra l’ot-
tima prova di Gary Paffett, il quale ha dato conferma
della competitività della C-Coupe. Mercedes, dopo la
vittoria in apertura di campionato ad Hockenheim, ha
confermato la sua presenza, tagliando la bandiera a
scacchi ad un gap più che accettabile, ma soprattutto
davanti – non di poco – all’Audi. Bene anche Jamie
Green, partito sesto con il coltello tra i denti ed il miri-
no puntato su Edoardo Mortara. Non distante dalle
migliori Audi A5, il pilota italiano ha provato a tenere
l’avversario alle spalle, ma è stato il britannico (rallen-
tato al pit-stop da un problema alla posteriore sinistra)
ad avere la meglio intorno al decimo giro, dopo una
serie di disturbi ed una “bussata” decisiva prima del
rettifilo opposto ai box, dove ha compiuto il sorpasso
su ‘Edo’. La grande sconfitta, tuttavia, dopo il primo
“sprint” di campionato, è stata la già citata Audi. All’ar-
mata di Wolfgang Ullrich, dal quale si attendeva una
risposta sul campo, è mancata la competitività per
affacciarsi nelle posizioni di vertice e la quinta posizio-
ne di Mattias Ekstromne è la più grande prova. Il pros-
simo appuntamento di Brands Hatch diventa così
decisivo per dare una scossa e un’iniezione di fiducia
al team in vista del prosieguo della stagione.
Spengler e Paffett in lotta