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RALLY IRC
TOUR DE CORSE
Guido Rancati
Gli hannoassegnato il premioalla combattività intitolatoaColin
McRae e ci può anche stare, visto che sull’Ile de Beauté ha vin-
to più prove di tutti. Ma al di là del riconoscimento e dei suc-
cessi parziali ottenuti, JanKopecky resta il grande sconfitto del-
l’appuntamento corso. Nettamente più lento di Giandomenico
Basso e Andreas Mikkelsen nelle primissime battute e subito
fuori dalla corsa all’oro, quando l’italiano ha dovuto arrendersi
a un destino cinico e baro e il norvegese ha pagato pegno al suo
ardore, il céco s’è ritrovato proiettato nelle zone calde della clas-
sifica. Ma è riuscito solo a fare il solletico a Dani Sordo che, in
missione sulle strade dell’isola imperiale per conto di David
Richards che ha assolutamente bisogno di cercare nuovi mer-
cati per laMini, a tutto ha pensato tranne che amettere a rischio
un primo posto che dà lustro al suo (fin qui scarno) albo d’oro
personale e, soprattutto, potrebbe aprire prospettive interes-
santi per l’azienda inglese e per chi, più o meno incautamente,
ne ha qualche esemplare in garare.
Non ha esagerato, il cantabrico. Ha amministrato con saggezza
il vantaggio messo insieme quando era stato l’unico a tenere il
passo dei primi e non ha fatto niente per impedire al ragazzo-
ne dell’est di collezionare perline sull’asfalto del Tour de Corse.
Occhi fissi sulla strada per evitare di farsi sorprendere da una
di quelle curve “così strane”, come ama ripetere il cronista di
Radio FrequenzaMora, s’è disinteressato della rimonta dell’av-
versario più diretto. Certo com’era che, alla regolare, non lo
avrebbe mai preso.
“Una gara difficile”, osserva a cose fatte Kopecky. Intanto, però,
s’è messo in saccoccia abbastanza punti da puntellare le sue
ambizioni di vittoria nella serie alternativa: non tanti da angu-
stiare Mikkelsen, sempre leader con tredici lunghezze, e tutta-
via sufficienti a continuare a sperare. Almeno fino a quando i
grandi capi della Skoda seguiteranno a dargli fiducia…