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GP2
STEFANO COLETTI
Massimo Costa
Sono pochi quei piloti che possono vantar-
si di correre sulle strade di casa. E per di
più con la chiara speranza di potervi vince-
re. Stefano Coletti, cresciuto nel Principato
di Monaco, le strade del tracciato che que-
sto fine settimana ospiterà non solo la F.1,
ma anche la sua GP2 (oltre a WSR, GP3 e
Porsche Supercup) , le calpesta ogni giorno
dell’anno. E adesso proverà con tutte le for-
ze ad entrare nella storia del piccolo Paese
affacciato sul mare. Coletti, dopo l’espe-
rienza positiva del 2011, ci riprova con la
Dallara del team Coloni. L’avvio della sta-
gione è stato zoppicante, poi a Barcellona
le cose sonomigliorate sensibilmente e Ste-
fano ha conquistato la terza posizione in
gara 1, quella più importante. “Non vedo
l’ora che aMonaco si cominci, mi sono alle-
nato al simulatore dellamia squadra, anche
se di questa pista conosco ogni minimo det-
taglio”, spiega Coletti. “Le prime prove del-
l’anno sono state dure, ma per fortuna
abbiamo scoperto l’esistenza di un proble-
ma tecnico che gli uomini del team Coloni
hanno risolto. Abbiamo lasciato per strada
tanti punti, ma per fortuna la stagione è
molto lunga e tutto può ancora accadere”,
si fa forza Stefano che vede con ottimismo
il futuro: “Il calendario propone cinque
appuntamenti su piste belle toste, dove il
pilota può fare la differenza”. Ci crede
Coletti e non potrebbe essere diversamen-
te. Coloni ha puntato molto su di lui e lui
sul team. Una reciprocità di fiducia che non
si trova spesso e che non potrà che far cre-
scere entrambi nel corso della stagione.
Uno dei problemi, se così lo possiamo cata-
logare, è rappresentato dagli pneumatici.
Che costringono i piloti ad effettuare gare
endurance, che li svilisce nell’evitare di
tentare sorpassi per preservare le gomme.
Si è tentato di imitare la F.1, come è nello
stile della GP2, ma forse questa volta tra
Prime (dure) e Option (soft) si è andati a
bloccare lo spettacolo che era la caratteri-
stica storica della categoria. Coletti ci offre
la sua versione: “Si gira veramente troppo
poco. Nell’unico turno di prove libere che
abbiamo, non si può fare più di un giro
veloce, cronometrato, perché poi se consu-
mi troppo le gomme non le hai per la gara.
Di conseguenza, non hai la possibilità di
assettare al meglio la macchina, il lavoro
va fatto a casa. Se arrivi in pista e la mono-
posto va bene, ok sei fortunato, se c’è qual-
che problema sei fritto. Poter fare più chi-
lometri non sarebbe male, ma in F.1 han-
no la stessa tipologia di gomme anche se
ovviamente ne possono impiegaremolte di
più e quindi girano molto”. La gestione
delle gare è cambiata completamente
rispetto al 2011: “E’ una situazione molto
delicata, devi pensare tutto il tempo a non
consumare gli pneumatici. Se hai qualcu-
no dietro che ti preme, devi stare calmo,
immaginare che l’avversario anche se ti
supera dopo poco avrà problemi di usura
perché ha spinto troppo. Se vuoi attaccare
un pilota che ti precede, devi pensarci due
volte…”. Anche nella seconda gara, sprint,
il problema non cambia: “Anzi è anche
peggio perché quel treno di gomme che
impieghiamo è nuovo e dunque non ha il
ciclo termico delle altre”. Insomma, tutto
appare piuttosto complicato. Fino ad ora,
la GP2 rilasciava per libere, qualifica e gara
1 tre treni, due prime e un option,poi la
domenica venivano assegnati quattro
pneumatici prime per gara 2. Ora verran-
no subito consegnati tre treni di prime e
uno di option. A Monaco sarà diverso, due
prime e due option.