Massimo Costa
Christian Horner, serafico come non mai, magari anche
un po’ strafottente nei confronti degli avversari, ha così
commentato la vittoria di Pastor Maldonado a Montme-
lò: “Dubito che alla Williams sappiano perché sono
andati così forte”. Non ha tutti i torti, forse. Le gom-
me Pirelli stanno caratterizzando questa prima par-
te del mondiale come non mai. Puoi aver trascor-
so ore e ore in galleria del vento, avere la miglio-
re aerodinamica applicata alla tua monopo-
sto, poi vai in pista e gli pneumatici, maga-
ri per un repentino cambio della tempera-
tura, ti fanno piombare a centro gruppo.
Oppure, ti fanno volare. Horner ha aggiun-
to: “C’è bisogno di armonizzare tutto, e
capire queste gomme non è affatto facile.
Nico Rosberg ha dominato in Cina, ma in Spa-
gna è stato inconcludente. È molto difficile fare
delle previsioni per cosa accadrà al prossimo
Gran Premio: direi che è un incubo per i bookma-
kers. Ora la F.1 è una lotteria”. A chi toccherà a Mon-
tecarlo? Avremo un sesto vincitore nel sesto GP della
stagione? Tra i big, sul gradino più alto del podio non sono
fino ad ora saliti Lewis Hamilton e Mark Webber, ma
neanche Kimi Raikkonen e Michael Schumacher. Ma
potrebbe toccare ad outsider come Romain Grosjean e
Sergio Perez o Kamui Kobayashi, o magari nel Principato
avremo una sorpresa stile Williams, per esempio la For-
ce India che con Nico Hulkenberg o Paul Di Resta potreb-
be risultare imprendibile. Chi può dirlo. Ormai ogni ana-
lisi tecnica sembra superflua. Ci si affanna lodevolmente
a cercare di spiegare il perché di quell’aletta, di quella par-
ticolare configurazione degli scarichi alti o bassi o medi,
di quello splitter, convinti che queste novità abbiano cam-
biato qualcosa nelle prestazioni delle vetture. Vedi fiumi
di inchiostro spesi per spiegare la vittoria, dal punto di
vista tecnico, della Mercedes in Cina o quella della McLa-
ren in Australia. Ma non è così, i fatti hanno smentito tut-
ti noi. Considerando che nessuno ha inventato qualcosa
di veramente importante e rivoluzionario, sullo stile del-
la Brawn 2009 o della Red Bull 2010-2011, a determina-
re tutto, per ora, sono soltanto quelle cose nere tonde.
Come diceva Flavio Briatore, gli ingegneri spendono cen-
tinaia di migliaia di euro per guadagnare qualche cente-
simo attraverso una novità aerodinamica, poi becchi una
gomma che ti fa andare mezzo secondo più forte…
7
IN PIST