Page 82 - Italiaracing

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1 - La vittoria di D'Aste
2 - La pole di Huff
3 - La tripletta Chevrolet
4 - Il campionato riaperto
5 - Il cedimento delle gomme
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WTCC
GARE AL SALZBURGRING
FATTORE
PNEUMATICI
L'elemento dominante nelle discussioni
riguardanti gara due sono stati i cedimenti
delle gomme. Ne hanno sofferto tutte e cin-
que le Chevrolet Cruze, più le Seat di
Gabriele Tarquini, Aleksei Dudukalo e Tia-
go Monteiro. Piloti che usano vetture a tra-
zione anteriori. Le stesse che hanno messo
sotto particolare stress il pneumatico ante-
riore sinistro nel tratto del curvone che
veniva affrontato a 200 Km/h. Una cosa
che ha colto tutti di sorpresa visto che in
gara uno non c'erano state avvisaglie di una
cosa del genere. Va ricordato però che la
prima corsa è stata congelata dalla safety-
car e si è “ridotta” a due stint da cinque giri
l'uno e alla fine gli pneumatici non aveva-
no dato nessun segnale di cedimento.
Assetti troppo azzardati quindi, che si sono
rivelati tali solamente in gara e dopo un cer-
to numero di giri tirati al massimo? Secon-
do qualche tecnico del paddock, la spiega-
zione risiede proprio in questo, piuttosto
che in un cedimento strutturale delle gom-
me Yokohama sottoposte ad un stress inu-
suale. Secondo Yvan Muller invece, la cosa
è ancora da capire perchè nelle prove libe-
re questo tipo di problema non si era mai
presentato e gli assetti non sono stati estre-
mizzati. Insomma, c'è né per discutere. Va
detto però che nel WTCC questa non è una
cosa nuova. A Monza, qualche anno addie-
tro si verificò una situazione simile tanto
che ora i teamci vanno cauti sul circuito ita-
liano, così come accadde il primo anno in
Turchia sulle Alfa Romeo. Basterà prende-
re le misure ed è probabile che la cosa rien-
tri come sempre.
IL TRIONFO
DI D’ASTE
Gomme o non gomme, la seconda gara
austriaca sarà ricordata per la prima vitto-
ria di Stefano D'Aste. Il lecchese che è nel
WTCC praticamente dal 2005, finalmente
ce l'ha fatta dopo tanti sacrifici e qualche
delusione di troppo. Ora però tutto è alle
spalle. Questa vittoria sarà arrivata anche
grazie alla fortuna, ma è andata a pareggia-
re il conto degli anni passati e con quel pri-
mo posto che Stefano si era già preso nel
2005 a Spa e che gli venne tolto per taglio
di chicane discutibile. “E' stato davvero
incredibile – ha detto alla fine Stefano –
Nel finale ero veloce e sapevo di poter pas-
sare Tom. Ho sperato che là davanti in
qualche modo si ostacolassero e quando ho
visto che la cosa era accaduta ho cercato il
modo per venirne fuori al meglio. Poi ho
visto Coronel e Huff lenti davanti a me e
quindi ho cercato una traiettoria per pas-
sarli quando l'ho fatto ho chiesto al team
quanti giri mancassero e solo allorami han-
no detto che avevo vinto. Non lo avevomica
capito.....”. Poi è scoppiata la gioia inconte-
nibile (che gli è costata una reprimenda)
che ha coinvolto gli uomini della Wiechers
e quel Marco Calovolo artefice di tanti suc-
cessi in questa categoria e che quest'anno
ha permesso a Stefano quel salto di qualità
che ora lo vede lottare costantemente per
la vittoria negli Indipendenti. Domenica è
arrivata quella assoluta. Speriamo sia solo
la prima
LOTTA IN CASA
CHEVROLET
Con la battuta di arresto di Yvan Muller e
il quasi bottino pieno di Robert Huff, la
classifica di campionato si è accorciata.
Adesso i due sono separati da otto punti.
L'inglese che fino ad oggi sembrava un
oggetto estraneo alla squadra, ha fatto il
suo ritorno al vertice in maniera prepoten-
te e quando si gasa diventa poi un cliente
pericoloso per tutti. La seconda parte del
campionato che inizierà proprio a Porti-
mao fra due settimane potrebbe quindi
offrirci un bel duello. Speriamo divertente
e che aggiunga un po’ di pathos ai prossimi
appuntamenti. Le gare sono belle, ma
domenica se le gomme non ci mettevano lo
zampino avremmo assistito a due triplette
della Chevy. Una cosa che rischia di far per-
dere interesse al campionato. Ormai è chia-
ro che a vincere sarà una delle tre Cruze
ufficiali. Questo è fuori discussione. Nel
paddock allora comincia a serpeggiare
qualche malumore su quelle deroghe che i
blu ebbero in passato. Oggi che è la mac-
china da battere si chiede di togliere qual-
che vantaggio tecnico. La sostanza non
cambierebbe molto, ma forse non occorre-
rebbe aspettare eventi straordinari per
vedere vincere qualcun altro.
In gara 1
solito trenino
Chevrolet