Page 94 - Italiaracing

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ITALIANO RALLY
ADRIATICO
Guido Rancati
Tutto è bene, quel che finisce bene.
Paolo Andreucci incassa un’altra vit-
toria, l’ennesima in una carriera
ormai lunghissima, e condensa il suo
pensiero nel noto proverbio. “Gara
tirata”, aggiunge il garfagnino della
Peugeot, poi rende merito a Umber-
to Scandola: “Onore a lui che ha
disputato una prova eccezionale emi
ha fatto soffrire praticamente fino
all’ultimo, al di là del distacco finale”.
Già, ilmezzominuto abbondante che
alla fine lo ha separato dal veronese
della Skoda non lo autorizza a tirar-
sela. E difatti non se la tira: “Se non
avesse forato nel penultimo tratto –
osserva– l’esito avrebbe potuto esse-
re anche diverso. Del resto, il suo
problema dimostra che stavamo
andando particolarmente forte”.
Non è stata una passeggiata, per
Ucci. “In effetti – ammette – mi ero
complicato la vita dormendo un po’
troppo nella prima tappa. Al via del-
la seconda, dietro di una dozzina di
secondi, non avevo scelta: dovevo
darci dentro”. L’ha fatto con la ben
nota bravura, infilando una serie di
successi parziali e costringendo
Scandola ad alzare ulteriormente il
ritmo, a correre qualche rischio di
troppo. Risultato: un testa coda pri-
ma e una foratura poi hanno fatto la
differenza. “Che dire ancora?”, si
chiede Ucci a cose fatte. Ci pensa un
po’ su e ringrazia gli uomnii della
Pirelli per avergli fornito “scarpe”
assai performanti: “Come sempre
sulla terra–dice–gli pneumatici ita-
liani sono stati perfetti”. Aggiunge:
“Riguardo alla 207, behmi sono qua-
si stancato di ripetere che è davvero
indistruttibile e difatti, anche per
merito dei ragazzi della Racing
Lions, non si ferma proprio mai”.
Battuto ancora una volta, Umbi fati-
ca a consolarsi con i (tanti) compli-
menti che gli piovono addosso alla
fine di una due giorni comunque
positiva: “Si – sospira – abbiamo
disputato una buona gara, ma biso-
gnerebbe anche cominciare a vince-
re…”. Sulla terra marchigiana ci è
andato una volta ancora vicino. Una
volta ancora ha dovuto accontentar-
si di un piazzamento. “Ci ho provato
– racconta – fino alla fine, anche
dopo che mi ero girato e avevo perso
il primo posto. Poi, la foratura…”.
Come perché una gomma della
Fabia si sia sgonfiata nel penultimo
tratto, non se lo spiega: “Non capi-
sco, sono certo di non aver tagliato”,
ripete sconsolato.
Dietroai due grandi protagonisti del-
l’Adriatico, il vuoto o quasi. A caccia
di punti per il Trofeo Terra che è il
suo obiettivo, Mauro Trentin ha
badato solo a duellare con i suoi
avversari diretti, con Daniele Cecco-
li e con Renato Travaglia, Con suc-
cesso, senza sbagliare niente. Tenen-
dosi dietro pure Matteo Gamba che
sta finalmente monetizzando l’espe-
rienza messa insieme nelle prece-
denti stagioni con piazzamenti nien-
te male. E niente male è il quinto
posto finaledi StefanoAlbertini: par-
tito con nella mente le mille racco-
mandazioni di non esagerare, il val-
sabbinoè statoalla largadai tanti tra-
bocchetti adriatici e solo alla fine ha
osato abbastanza da firmare due
secondi tempi.
Tiziano Trentin, terzo assoluto
e leader della classifica
riservata a i terraioli