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MOTO GP
GARA AD ARAGON
Al traguardo del Gran Premio di Aragona
si fatica a capire chi è che festeggia davve-
ro. Pedrosa, che nella terra del motore di
Spagna vince la sua quarta gara in stagio-
ne, e festeggia così con un giorno di ritardo
il suo compleanno o invece, sotto sotto, il
più felice è quel birichino di Jorge Lorenzo
che dimostra a tutti di avere un passo da
numero uno e poi si accontenta di "scorta-
re " il rivale sino al traguardo?
La risposta la avremo probabilmente già al
termine del prossimo appuntamento, in
programma in Giappone tra quindici gior-
ni.
Sì perché, con 33 punti di margine la caval-
cata del pilota della Yamaha verso il titolo
sembra in apparenza una strada spianata e
tutta in discesa. E nemmeno la taumatur-
gica presenza di Casey Stoner - ancora ben
lontana dall'essere confermata - sembra
essere in grado di portare benefici imme-
diati a Pedrosa.
Sì perché difficile immaginare che il pilota
australiano possa essere subito competiti-
vo dopomesi di assenza, soprattutto, quan-
do la data del ritiro è così maledettamente
vicina. E poi con quale aspettativa lo spa-
gnolo potrebbe aspettarsi un qualche aiuto
dal compagno-nemico? Nessuna. E Pedro-
sa è il primo ad ammetterlo: "Se vuoi esse-
re campione, lo devi essere in assoluto".
Parole chiare che non ammettono repliche.
Difficile quindi pensare a qualche gioco di
squadra in casa Honda e allora Lorenzo
dovrà soltanto guardarsi da se stesso. Con-
sapevole che certe volte è più difficile gesti-
re il vantaggio che andare all'arrembaggio.
Cosciente che un titolo così vicino possa
svanire per mille motivi. Ma certo che in
condizioni normali nessuno potrà inserirsi
nel duello con il connazionale.
La tappa ad Aragon ne è stata la chiara
esemplificazione. Anche nelle prove. Qual-
che bel tempo di Crutchlow, ma poi, al dun-
que, i due leader si son presi le prime posi-
zioni un un amen. E così la gara. Ventitrè
giri in cui i due davanti han fatto il bello e
il cattivo tempo e se le battaglie dietro han-
no anche divertito erano solo schermaglie
tra chi al massimo poteva aspirare al terzo
posto.
E il fatto che l'ultimo gradino del podio sia
stato agguantato ancora una volta dal
nostroDovizioso, non è un gran sollievo per
un tricolore che ancora una volta deve fare
i conti con la debacle della Ducati.
L'ottavo posto di Valentino Rossi è infatti
la fotografia dell'ennesima via crucis che la
casa di Borgo Panigale è costretta a percor-
rere in questa stagione. Ed è già tanto che
la giornata non sia ulteriormente virata in
negativo dopo la brutta caduta del povero
Nicky Hayden, finito contro le barriere e
volato per aria dopo un dritto.
Le notizie in arrivo dalla clinica mobile
hanno presto rassicurato sulle condizioni
dell'americano, ma di certo l'umore nel box
bianco-rosso non poteva certo essere dei
migliori.
Dopo la battaglia in pista,
solito rituale dello champagne
sul podio.
A destra, Dovizioso precede
Crutchlow e Spies